«LEuropa ora è molto più forte». Anche Giulio Tremonti - tradizionalmente poco incline ai trionfalismi - si accoda alla soddisfazione continentale per il piano che dovrebbe aiutare la Ue ad uscire dalla crisi. «Abbiamo temuto non che fosse più debole, ma che alla fine si dissolvesse - ha spiegato il ministro dellEconomia ai microfoni di Sky Tg24 -; invece alla fine ha dimostrato di essere capace di fare il bene di tutti».
Laccordo allEcofin per salvare i debiti sovrani, quindi, appare come una vera ultima spiaggia, unoccasione che - se fosse stata persa - avrebbe causato un crollo nella zona Euro. «La partita che abbiamo giocato era quasi per la vita o per la morte - ha spiegato Tremonti al direttore Emilio Carelli -. Se fosse fallita avremmo avuto la caduta delleuro e quindi del dollaro e delle altre monete. Sarebbe stata un catastrofe quasi globale».
Al di là della prospettiva continentale, però, il titolare di via XX settembre è ben consapevole anche delle responsabilità (e dei meriti) del nostro Paese: «Quello dellItalia - ha rivendicato il ministro - è stato un ruolo importante tanto sul piano tecnico, cioè nella stesura delle carte e nella ricerca delle soluzioni, quanto politico». In particolare, «ha giocato un ruolo molto importante il presidente del Consiglio italiano, che si è accordato con gli altri capi di Stato e di governo».
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