Rapallino doc le cui origini provengono da Santa Maria del Campo, la più antica e popolosa frazione di Rapallo, Mentore Campodonico, il candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni comunali, sembra un uomo comune prestato alla politica. Altezza media, bruno, sorridente e affabile. E quel-non-so-che, che ti mette subito a tuo agio. «Per me fare politica significa partecipare alle questioni che interessano la mia città, dare il mio contributo per portare avanti una cosa che è di tutti e che deve coinvolgere tutti». Eccolo lo spirito di Campodonico. La formula magica che gli ha già fatto conquistare due importanti risultati. Primo candidato sindaco d'Italia ad essere designato ufficialmente alla carica di primo cittadino alle prossime elezioni amministrative, Campodonico è riuscito a riunire le forze di centrodestra che alle elezioni del 2004 si erano sparpagliate tra ben cinque liste. Alla candidatura ufficiale di Aldo Piccardo (FI), infatti, due anni fa si sono affiancate quelle di Elena Lavagno, Vincenzo Gubitosi, Maurizio Roncagliolo e Armando Capurro che, presentatosi in campagna elettorale come figura orientata a destra, si è via via legato al centrosinistra arrivando a sostenere pubblicamente prima Claudio Burlando alle passate elezioni regionali e poi Romano Prodi alle politiche.
Oggi il centrodestra si presenta con un solo candidato. Mentore Campodonico, 44 anni, avvocato, due figli - Francesco (10 anni) e Maria Lidia (2 anni e mezzo) - e una moglie, Gabriella, che di professione fa il medico chirurgo ed è la figlia di quel Ruffini che oltre a essere stato un famoso cardiologo ha ricoperto la carica di primo cittadino di Rapallo tra il 1975 e il 1980. Ad appoggiarlo ci sono Alleanza nazionale, Forza Italia, Lega Nord, Il Gabbiano, Lista Biasotti-Uniti per Rapallo e la lista dei Pensionati. Insomma, il centrodestra al completo, se si esclude l'Udc che tanto per cambiare non ha ancora preso posizione.
«È stato più facile di quanto si possa immaginare mettere insieme tutti questi partiti. Il motivo è che è emersa fin da subito la volontà da parte di tutti di perseguire un progetto unitario nell'interesse della comunità», spiega da parte sua il candidato sindaco che ha sempre alternato la passione politica a quella per il suo lavoro. Una passione che si ritrova fin da giovane, tanto che nel 90, a soli 27 anni, viene eletto consigliere provinciale ottenendo il più alto numero di preferenze assumendo di diritto, nonostante l'età, la carica di consigliere anziano. «Finito il mio mandato sono tornato a fare l'avvocato a tempo pieno; in fondo è quella la mia professione, il mio lavoro», racconta Campodonico dal suo studio legale che si affaccia sulla cattedrale di Rapallo. Ma la passione è passione. E nel 99 ha la sua seconda esperienza politica direttamente nella sala consigliare della sua città: «Anche se non ho mai avuto assessorati o deleghe di qualche tipo, è stata un'esperienza bellissima lavorare per portare avanti dei progetti comuni per la mia città». È così che quando è stato fatto il suo nome come candidato sindaco della Casa delle libertà, Campodonico non ha saputo tirarsi indietro: «È un'esperienza bellissima. La gente mi ferma, mi dà incoraggiamento, consigli. Mi parla delle cose che vanno bene e di quelle che bisogna fare. In fondo - spiega Campodonico - amministrare una città vuol dire proprio questo: parlare con la gente e affrontare i problemi con progetti che siano ambiziosi ma realizzabili». Autorevole ma mai autoritario: così lo descrivono i suoi collaboratori e i suoi sostenitori. Una distanza anni luce di stile, metodo e contenuti da Ezio Armando Capurro, caduto dalla carica di sindaco proprio perché accusato dai suoi stessi consiglieri di dirigismo, autoritarismo, nonché di portare avanti progetti faraonici e nel più totale isolamento. «Capurro non ha sbagliato tutto. Ma c'è una differenza di metodo: lui è un outsider che sa essere molto carismatico ma tende a isolarsi tanto a livello umano quanto su quello istituzionale», è stato questo, secondo Campodonico, il limite di Capurro. Mentre sul candidato del centrosinistra, Nicola Costa: «Posso dire che lo stimo molto come persona. Anche se abbiamo due ideali politici differenti».
Due ideali politici significa anche due programmi differenti. «Sarà una campagna propositiva. Se qualcuno pensa di trascinarci in una rissa ha sbagliato persona. Il confronto sarà, nell'interesse dei cittadini, chiaro e tutto incentrato sulle idee, e sui progetti», assicura Campodonico che però sul programma del centrodestra non intende sbottonarsi: «Ci stiamo lavorando.
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