Cronaca locale

Il reggae parla salentino con i Sud Sound System

Nandu Popu, Don Rico e Terron Fabio propongono i loro grandi successi

Matteo Failla

Ci sono fenomeni musicali che nascono a tavolino, tra le carte poggiate su una scrivania della sala riunioni di una lunga scrivania di qualche grossa casa discografica, ma esistono tanti gruppi che nascono tra la gente, grazie al passaparola e all’energia sprigionata nei concerti.
È il caso dei Sud Sound System, diventati in poco più di dieci anni i protagonisti del reggae italiano. Questa sera si esibiranno a Cascina Monluè, proponendo i loro vecchi successi e i brani dell'ultimo album Acqua pe sta terra, che contiene il singolo di grande successo Sciamu a ballare. Accompagnati ancora una volta dalla Bag a riddim band, Nandu Popu, Don Rico e Terron Fabio coglieranno l'occasione per promuovere anche la recente uscita del loro Live and Direct 2006, il primo cd+dvd live della band (già 10mila copie vendute), registrato all'Alcatraz di Milano di fronte ad un pubblico di tremila persone.
Una musica particolare la loro, che già negli anni Novanta ebbe grande impatto sul mondo musicale: un reggae in dialetto salentino, una musica fresca, divertente, ballabile che nasconde un impegno sociale «condito» da poca retorica. Una grande padronanza del palco, che li rende protagonisti dell'intrattenimento live. Una grande ascesa verso il successo, che li ha visti tra i gruppi protagonisti di Rockpolitik di Adriano Celentano.
Ve lo aspettavate un risultato del genere?
«Mah... Non è che fosse nelle aspettative - risponde Nandu Popu, il cantante del gruppo -, non ci abbiamo mai pensato più di tanto. Quello che ci interessa è cantare, esibirci dal vivo. Viviamo un po' alla giornata».
Certo, però una partecipazione a Rockpolitik è un traguardo importante. Com'è nata?
«Ci hanno chiamato per chiederci se eravamo disposti ad esibirci ed abbiamo accettato».
Il dvd sta ottendendo un grande successo.
«Siamo un gruppo underground che è cresciuto grazie al passaparola e alle esibizioni live. Preferiamo proporre musica in questo modo piuttosto che sotto forma del classico album. Il live ti fa uscire da casa, ti butta in mezzo alla gente ed amplifica le emozioni. Ti strappa dal luogo nel quale sei, ti allontana dalla solitudine».
L'uso del dialetto salentino nel vostro reggae può essere un limite o è solo una risorsa?
«È una risorsa, le canzoni sono composte da parola e musica, e quest'ultima trasmette emozioni e sensazioni universali. Teniamo conto che la maggior parte della musica che circola in Italia non è in lingua italiana. Molti fan comunque si informano e ci chiedono la traduzione dei testi, che ormai si trova su Internet».

Sud Sound System, Cascina Monluè, info. 338-8683906, ore 21.

30, ingresso 5 euro.

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