Regionali Piemonte, il tribunale e il riconteggio: "Impossibile finire il 30 settembre. E chi paga?"

Panzani, presidente del tribunale di Torino, protesta con il ministero della Giustizia: "Mancano personale e spazi, impossibile finire entro il termine stabilito dal Tar". Poi la denuncia: "Chi paga i 350mila euro che servono per l'operazione". E l'inizio della riconta dei voti rischia di slittare

Regionali Piemonte, il tribunale e il riconteggio: 
"Impossibile finire il 30 settembre. E chi paga?"

Torino - Rischia di andare per le lunghe il riconteggio delle schede dell ultime Regionali del Piemonte. Per il tribunale di Torino finire il riconteggio delle schede elettorali prima del 30 settembre, termine ultimo concesso dal Tar, "sarà praticamente impossibile". Lo ha ribadito il presidente, Luciano Panzani, elencando, tra i motivi, "la difficoltà delle operazioni, la carenza di personale e la necessità di non interrompere l’attività ordinaria del tribunale. Secondo una stima realistica - dice il magistrato - tenuto conto che sarà necessario svolgere la maggior parte del lavoro oltre l’orario ordinario di servizio, il riconteggio non potrà essere ultimato prima di quattro mesi".

Le spese Chi pagherà le spese del riconteggio delle schede delle elezioni regionali del Piemonte? Questa la domanda che il presidente del tribunale ha rivolto al ministero della Giustizia. Il problema, nel capoluogo piemontese, ha acceso una discussione tra diversi enti e ancora non è stato risolto, tanto che Panzani dice che, se non riceverà istruzioni chiare, "si vedrà costretto a rinviare l’inizio delle operazioni". Tra le spese da sostenere ci sono quelle per il trasporto delle schede (dal magazzino regionale di Chieri a una scuola torinese), l’adattamento dei nuovi locali, la vigilanza. Il Comune di Torino ha ipotizzato un esborso di 180mila euro, ai quali se ne devono aggiungere 168mila per il pagamento degli straordinari degli impiegati del Palazzo di Giustizia. "Nella sua sentenza - spiega Panzani - il Tar non dice nulla circa le modalità di anticipazione delle spese. Allora ho interpellato il presidente del Consiglio regionale, il quale, con una nota del 2 agosto, ha fatto sapere che non rientra fra gli oneri assegnati al Consiglio concorrere a tali spese. Il direttore di Gabinetto della Presidenza della Regione mi ha fatto pervenire un parere dell’Avvocatura: in presenza di un parere negativo circa la titolarità in capo alla Regione del dovere di copertura finanziaria, non è possibile 'prefigurare un percorso che porti legittimamente l’amministrazione a deliberare di sostenere le spese suddette'. E la prima seduta di giunta, dopo la pausa estiva, dovrebbe svolgersi il primo settembre".

Panzani ha chiesto al ministero di "conoscere con urgenza" chi deve accollarsi le spese (il ministero stesso o qualche altro ente) oppure se è necessario interpellare il Tar per avere una pronuncia ufficiale. "In attesa - conclude il magistrato - il tribunale, pur avendo già predisposto tutta la macchina organizzativa necessaria, ed essendo pronto a partire alla fine di agosto, si vedrà costretto a rinviare".

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