Cronache

Regione, l'incarico al compagno noglobal finisce in Parlamento

Regione, l'incarico al compagno noglobal finisce in Parlamento

Ferruccio Repetti

Avrà il suo quarto d’ora di notorietà, addirittura nell’aula del parlamento. E dovrà pure ringraziare, si fa per dire, uno di quelli che non l’avrebbe detto mai, il deputato di An Giorgio Bornacin. Il quale su di lui, Manuel Chiarlo - no global e animatore del centro sociale autogestito e illegale «Buridda» - ha depositato un’interrogazione alla Camera chiedendo una risposta al ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu. Bornacin, in particolare, vuol sapere com’è che l’assessore regionale ligure all’Ambiente Franco Zunino, anche lui di Rifondazione comunista, ha assunto il compagno Chiarlo con un contratto part time assicurandogli un mestiere e una comoda poltrona in via Fieschi per i prossimi cinque anni, salvo complicazioni. Complicazioni che peraltro, data la natura dei compiti assegnati, non dovrebbero togliere il sonno al valente agitatore del Buridda. Si dà il caso infatti che Chiarlo debba occuparsi, così, tanto per cominciare - la data di assunzione risale al 1° ottobre, siamo ancora in rodaggio - di funzioni per le quali lo stesso Zunino, replicando al capogruppo di An in Regione, Gianni Plinio, ha ammesso che «non servono chissà quali titoli di specializzazione». Nero su bianco: l’attività giornaliera e a tempo parziale del compagno consulente si limiterà, per la modica cifra di 16mila euro all’anno (mezza giornata), a curare le relazioni con le associazioni ambientaliste sul territorio, anche nel corso di assemblee pubbliche. Bazzecole per uno come Chiarlo che di assemblee pubbliche, financo autogestite, s’è fatto un corposo curriculum che l’ha portato diritto in Regione. Nella sala verde di via Fieschi, ci sarebbe potuto entrare già come consigliere se il voto popolare e la fronda di qualche compagno non l’avessero stoppato allo stadio di candidato. Ma una risorsa come questa, ha pensato Zunino, non si lascia in mezzo a una strada, e nemmeno al Buridda. Ecco il perché del ripescaggio. Ma Bornacin non ci sta: «Premesso che ogni assessore può farsi i consulenti che vuole - ammette il deputato di An -, vorrei ricordare che il nostro partito, nei cinque anni in cui ha avuto responsabilità di governo in Regione, non ha mai assegnato questo tipo di consulenze, anche a costo di rimetterci poi in termini di voti. Ora Zunino chiama all’interno delle istituzioni un personaggio che ha sempre osteggiato e combattuto le regole istituzionali. E poi, non si capisce che tipo di consulenza avrà Chiarlo. Non vorremmo trovarci a gestire un altro caso-Nunzio D’Erme, l’assessore di Roma che Veltroni fu obbligato a scaricare...». Era quello che manifestava in piazza a viso coperto e scaricava stallatico davanti all’abitazione di Berlusconi.

Sempre regolarmente pagato dal Comune.

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