Labbiamo scritto nei giorni scorsi e lo ripetiamo con ancor più forza oggi, a costo di sentirci dare dei «liberal-comunisti» o «peggio dei liberal-comunisti». E talmente forte la prima parte dellendiadi, da cancellare in un sol colpo il resto: di fronte al liberalismo, il comunismo muore in un secondo. Non lo diciamo noi, lo dice la storia.
Siamo garantisti per gli amici e, a maggior ragione, per gli avversari politici. Persino per il primo della lista: Claudio Burlando, presidente della Regione che non abbiamo votato e che non ci stancheremo mai di criticare. Un presidente che da un punto di vista istituzionale si sta comportando bene (parla con tutti i giornali, senza privilegiare i propri amichetti; ha avanzato la giusta proposta di far entrare nella Società per Cornigliano un rappresentante dellopposizione per vigilare sulle sue scelte e lofferta merita di essere colta al volo da Sandro Biasotti in persona, luomo che ha avuto il coraggio di sognare una Cornigliano diversa). Ma anche un presidente che, politicamente, ha iniziato come peggio non poteva, preannunciando raffiche di imposte - ipocritamente battezzate «tassa Biasotti», senza nemmeno il coraggio delle proprie decisioni - per far fronte alla scelta, sbagliata, di non mettere i ticket. Ma non è qui la questione, di tasse parleremo diffusamente domani. E su Burlando ci sfogheremo per cinque anni.
La questione di oggi è unaltra. Si chiama garantismo. Siamo garantisti per tutti e, quindi, anche per Claudio Burlando e per il suo capo di gabinetto Carlo Isola, al centro della pesante inchiesta giudiziaria di questi giorni. Un braccio destro per cui il presidente della Regione ha speso parole di miele: «Conosco Carlo Isola da molti anni e ne ho sempre apprezzato le capacità e il ruolo di valido e corretto collaboratore della civica amministrazione». Anche a Tursi lo stimavano moltissimo. E proprio sul ruolo del Comune vale la pena di soffermarsi: la risposta al capogruppo leghista Edoardo Rixi che potete leggere in queste pagine è molto, molto interessante.
Quindi, garantisti per Isola e garantisti per Burlando. Però una cosa da dire sul neo-governatore cè: è quantomeno sfortunato. Prima, linchiesta sul caso Cit-Parlamat alla vigilia delle Regionali, che sembra svanita nel nulla; poi, un piccolo benefit alberghiero della Festival - società con cui Claudio era in ottimi rapporti, come tre quarti della Genova che conta - intestata a un certo «Burlando C.
Insomma, va bene ogni sacrosanta presunzione di innocenza. Ma anche il presidente Burlando stia un po attento alle relazioni e alle amicizie. Glielo consigliamo da garantisti.
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