Renault convoca il cda sulle nozze con Gm

Il ministro Breton: «Rispettare le regole della governance». Jp favorevole all’intesa

Pierluigi Bonora

da Milano

Renault riunisce oggi il consiglio di ammnistrazione per esaminare l’interesse di un eventuale ingresso di General Motors nella sua alleanza con Nissan. Lo ha confermato ieri un portavoce dopo l’anticipazione del ministro dell’Economia e delle Finanze francese, Thierry Breton, che nel fine settimana ha discusso di questa ipotesi con il numero uno dell’alleanza Renault-Nissan, Carlos Ghosn. «Sarò molto attento al rispetto delle regole della governance e al fatto che non si prendano posizioni prima che il consiglio si sia consultato», ha aggiunto Breton. Il ministro ha anche ricordato che è stato un azionista del gruppo americano (il finanziere Kirk Kerkorian, titolare con la sua società Tracinda del 9,9%) a proporre l’operazione. Breton segue da vicino gli sviluppi della vicenda in quanto lo Stato ha ancora una partecipazione del 15% in Renault.
Da parte sua il board della General Motors, subito dopo aver ricevuto venerdì scorso la lettera di Kerkorian con l’invito a considerare le possibili nozze, ha dato incarico a un team di manager di sondare il terreno. È interessante vedere come i mercati (New York per Gm, Parigi e Tokio, per Renault e Nissan) reagiranno questa settimana dopo l’exploit con cui il titolo della casa di Detroit ha chiuso la scorsa settimana. Una possibile alleanza globale a tre, dove Renault e Nissan avrebbero rispettivamente il 10% delle azioni Gm, è vista positivamente da Jp Morgan.
La banca d’affari ha infatti dato il suo ok all’eventuale matrimonio dal quale uscirebbe un colosso da circa 15 milioni di veicoli. «Se i vertici di Gm accettassero tale alleanza - così Jp Morgan - noi lo considereremmo un elemento positivo a lungo termine, molto importante per gli azionisti della General Motors». Gli analisti americani, infatti, vedono in questo accordo importanti opportunità di razionalizzazione nella produzione e nello sviluppo di prodotti in Europa, tra Saab e Opel da un lato, e Renault-Nissan dall’altro. Gm, inoltre, spianerebbe ai due partner la strada nel mercato cinese dove gli americani hanno radici molto profonde.

Negli Stati Uniti, invece, la casa di Detroit potrebbe approfittare dell’esperienza di Renault e Nissan nello sviluppo di vetture di piccole dimensioni e di motori diesel, che cominciano a interessare anche agli automobilisti d’Oltreoceano.

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