Il taglio dei tassi di interesse deciso dalla Banca centrale europea ridurrà in prospettiva ancora di più il già esiguo rendimento offerto dalle banche a chi lascia il denaro sul conto corrente. È però vero che il conto corrente è un servizio che deve essere valutato nel suo insieme: dal Bancomat che permette di fare la spesa dappertutto senza contante e senza costi aggiuntivi, allaccredito dello stipendio o della pensione, dalla domiciliazione delle utenze alla consulenza agli investimenti, fino alla possibilità di impartire ordini tramite telefono o Internet. In tutti i casi, grazie al servizio gratuito offerto dal consorzio PattiChiari (www.pattichiari.it), è possibile mettere a confronto i conti correnti di tutte le banche selezionando il profilo più vicino alle proprie esigenze: se ne ricava un costo «sintetico» (cioè complessivo) che può oscillare da meno di 10 euro lanno per alcuni conti usati esclusivamente online fino ad alcune centinaia di euro per quelli tradizionali se utilizzati con molta frequenza per bonifici, carte di credito, pagamenti vari allo sportello, compravendita o il deposito titoli. Per Massimo Roccia direttore centrale dellAbi «fanno comunque la differenza la tecnologia, la qualità del servizio e la vastità dellofferta che copre fino a 6-8 segmenti diversi di clientela per tipologia, numero di operazioni e canali: tradizionale, telefonico e online».
A proposito di canale online, va ricordato che alcuni operatori assicurano per i depositi interessi molto più elevati anche rispetto ai tassi di mercato e dei Bot: per esempio Chebanca! offre il 4,70% lordo per chi deposita i risparmi per 12 mesi mentre Ing Direct, paga il 4,25% lordo per i primi sei mesi ai depositi dei nuovi clienti.
Restando in tema di investimenti, non va poi trascurato la spesa legata al deposito titoli: il cui costo può oscillare da 10 a 200 euro lanno.
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