
L'impressione (anzi più di un'impressione) è che la sinistra si sia infilata in un pasticciaccio brutto. Che l'allegra macchina da guerra che il Pd sta mettendo in moto per non perdere Milano alle elezioni per il sindaco di primavera, proceda veloce verso un muro contro cui finirà per sbattere. Perché quelle primarie che in passato sono state l'arma vincente del Pd, ora son diventate un nodo scorsoio che strangola lo stesso Pd. E tutta la sinistra.
A Milano ma non solo, visto che ancora una volta la capitale economica d'Italia sarà il laboratorio nel quale la politica deciderà come ridisegnare il suo futuro nell'era Renzi. O meglio post Renzi, visto il crollo della fiducia nel premier certificato dai sondaggi. Ormai ha poco da star sereno. E a dirlo non sono quelli che sarebbe troppo facile liquidare come gufi (magari berlusconiani), ma lo stesso Matteo Renzi che dopo essere stato rottamatore di politici d'età, ora si riscopre rottamatore proprio delle primarie. Quel grimaldello usato per scardinare un partito in mano a politici d'età (spesso comunisti pentiti) e che adesso invece considera un ostacolo all'occupazione militare di ogni poltrona, come da sua filosofia. A confermarlo una giornalista ben informata di cose renziane che ieri sul Corriere della Sera raccontava di ambasciatori inviati da Giuliano Pisapia per convincerlo a candidarsi di nuovo. Per la verità la stessa giornalista solo pochi giorni fa aveva indicato nel commissario Expo Giuseppe Sala l'uomo investito da Renzi per evitare le primarie. Due indizi che comunque fanno una prova: la decisione del premier e segretario del Pd di evitare il voto degli iscritti temuto più della peste, come dimostrato dalla Caporetto del Pd con Raffaella Paita in Liguria.
Certo a Milano non sarà facile convincere i due big già pronti a battersi. Perché ci vorrà pugno di ferro e senza guanto di velluto per spiegare a Pierfrancesco Majorino ed Emanuele Fiano, proprio in questi scesi in campo che si era scherzato.
Che il candidato sindaco non si sceglierà consultando gli eletti, ma nel chiuso di uno studiolo a Palazzo Chigi. Una decisione che provocherebbe, come bene ha detto Majorino, il big bang della sinistra. Lo spettacolo è appena cominciato. Ma il centrodestra farebbe bene a non star semplicemente alla finestra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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