Repetto batte la Oliveri ma solo per un soffio

Repetto batte la Oliveri ma solo per un soffio

Completo di grisaglia grigio scuro, scarpe nere, camicia a righe azzurre e cravatta chiara. Alla fine ha alzato la mano in segno di vittoria. Non ha chiuso però il pugno come un compagno. Ha invece alzato l’indice e il medio come Winston Churchill. Sono le 17,30 di ieri. La provincia di Genova è stata battezzata la linea Maginot del centrosinistra. Il presidente uscente Alessandro Repetto è uno dei suoi generali. Lo scarto con la battagliera Renata Oliveri è stato di 10.504 voti, 187.084 contro 176.580, pari al 51,44 per cento contro 48,55 per cento. Lo ha votato un genovese su quattro. Poco importa l’astensionismo e la domanda, provocatoria, sul risultato. Repetto si paragona a Bush e spiega che quello che conta è soltanto avere vinto secondo le regole.
«La coalizione del centrosinistra – risponde Repetto – è stata compatta nell’appoggiare il suo candidato. La legge elettorale funziona così. D’altronde anche il presidente americano George Bush ha ottenuto gli stessi consensi in rapporto alla popolazione americana. Con il fatto, poi, di un grosso seggio contestato fino all’ultimo minuto. Lasciatemi godere della bella vittoria. Non è il tempo delle polemiche. Ci dobbiamo rimboccare le maniche e lavorare per la provincia genovese».
Applausi con tifo da stadio nell’atrio del palazzo di largo Eros Lanfranco. Il sindaco Marta Vincenzi è la prima a farsi fotografare insieme a Repetto. Poi arriva anche il presidente della regione Claudio Burlando. Scattano i flash per il trio del centrosinistra che governa Genova e la Liguria. Televisioni locali e nazionali con decine di microfoni. Inviati delle testate nazionali ad aspettarlo sull’uscio della provincia. Il ballottaggio genovese, dopo le dichiarazioni di Burlando e la visita di Berlusconi, doveva diventare un caso per dare la spallata al governo Prodi. Non è stato così. Anche se la vittoria è stata soltanto per un soffio. Fino all’ultimo i sostenitori del centrodestra pensavano di farcela. Tanto che la Oliveri era a due passi dal palazzo provinciale. La sconfitta arriva dopo meno di mezz’ora dalla marcia trionfale del suo avversario e va a congratularsi dopo le dichiarazioni ai mass media.
«Mi congratulo con Repetto – spiega Oliveri è stato un buon avversario politico, ma gli darò filo da torcere in consiglio provinciale perché voglio formare una bella squadra di opposizione. Partivamo da 23 punti di differenza e il distacco si è accorciato parecchio. Credo quindi che abbiamo lavorato bene nell’interesse dei cittadini. Su Genova si sono puntati i riflettori a livello nazionale dopo le dichiarazioni di esponenti del centrosinistra, come quelle del presidente regionale Burlando, che hanno politicizzato il voto del ballottaggio mentre noi puntavamo sul programma e risolvere i problemi a livello locale. La visita di Berlusconi è stata soltanto una dimostrazione di amicizia nei miei confronti e nei confronti di Genova. Non c’è stata nessuna provocazione e quindi lo ringrazio per essere venuto nella nostra città».
Qualcuno, del sottobosco della politica, ieri malignava come il giretto nel ponente genovese del Cavaliere avesse fruttato una decina di punti in più al centrosinistra rispetto a quindici giorni fa. Effettivamente da Cornigliano a Pegli a Sestri Ponente, lo schieramento di Repetto ha ottenuto quella percentuale di voti in più, ma grazie alla scesa in campo di Rifondazione e Comunisti italiani che l’altra volta pare non fossero scesi in campo per dissapori sulla scelta di Marta Vincenzi. Inoltre l’astensionismo ha colpito più il centrodestra e meno il centrosinistra.

Genova è rossa ed esprime i ventidue consiglieri della nuova maggioranza in provincia, oltre al presidente. Foce, Albaro, Nervi, la riviera di levante sono il feudo del centrodestra al quale regala i quattordici consiglieri di opposizione.

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