Reporter "lanciatore di scarpe": pronti a difenderlo 200 legali

Il lancio di armi improprie (calzature numero 44) è stato progettato per mesi. E' quanto dicono i colleghi di Muntazer al-Zaid, reporter che ha scagliato le sue scarpe contro Bush. Ora rischia dai due ai quindici anni di carcere e 200 avvocati sono già pronti a difenderlo. Nel frattempo il video è già un tormemtone in rete: 600mila accessi. Guarda il video

Reporter "lanciatore di scarpe": 
pronti a difenderlo 200 legali

Baghdad - Ci ha pensato e ripensato. E alla fine lo ha fatto. Non è stato un gesto estemporaneo. Il lancio della scarpa, ha avuto una lunga premeditazione. Dove, come e quando. Tutto pianificato. Non è stato un gesto inconsulto nè uno scatto d’ira il lancio il gesto compiuto ieri da un giornalista iracheno durante la conferenza stampa congiunta tenuta dal presidente americano insieme al premier Nouri al-Maliki.

Tutti sapevano che l'avrebbe fatto Stando infatti ai suoi colleghi l’uomo, il 28enne Muntazer al-Zaidi, progettava da lungo tempo la bizzarra aggressione, e tutti lo sapevano: se soltanto ne avesse avuto l’opportunità, avrebbe preso Bush a scarpate. "Muntazer detestava l’America, detestava i soldati americani e detestava Bush", hanno spiegato in coro gli altri giornalisti dell’ufficio di corrispondenza dalla capitale irachena di "al-Baghdadia", l’emittente televisiva con sede al Cairo per la quale Zaidi lavora da tre anni. "Quando ci ha comunicato che intendeva compiere un atto del genere, non abbiamo avuto dubbi che lo avrebbe fatto davvero", hanno aggiunto.

Anti-americano ma nemico di Saddam
L’anti-americanismo del reporter iracheno, laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Baghdad e descritto dai superiori come un "uomo senza preconcetti, orgoglioso del suo essere arabo", in passato gli era già costato un paio di altri arresti da parte delle truppe Usa. Nessuna nostalgia della dittatura di Saddam Hussein, però: "Non ha alcun legame con il vecchio regime", hanno assicurato i colleghi, "e sotto Saddam la sua famiglia fu anche arrestata".

"Ecco il tuo bacio d’addio, cane" Il gesto del contestatore è stato accolto con grande favore da molti connazionali, in particolare tra i seguaci dell’imam radicale Moqtada al-Sadr, che hanno inscenato manifestazioni di protesta contro la sua incarcerazione tanto a Baghdad quanto nella città santa sciita di Najaf. Zaidi ha voluto insultare Bush nel modo peggiore possibile: l’imporre a chicchessia il contatto con le suole delle scarpe è infatti considerato nel mondo arabo e musulmano una delle peggiori offese, e il fatto che il presidente Usa sia stato apostrofato come "cane" ha ulteriormente aggravato l’insulto, poichè si tratta di un animale ritenuto impuro. "Ecco il tuo bacio d’addio, cane", ha in effetti urlato l’aggressore. "Sei responsabile della morte di migliaia di iracheni!".

Bush: "Non ho capito cosa volesse"
Bush ha poi commentato di "non aver compreso che cosa stesse cercando di dire quel tizio", ma lo ha capito fin troppo bene Maliki che era a pochi passi, e che poi si è affrettato a prendere le distanze dall’accaduto, definendolo "vergognoso" e reclamando scuse formali da parte dell’emittente.

Rischia 15 anni di carcere, il sui giornale chiede il rilascio
Ora Zaidi rischia un minimo di due anni di carcere per oltraggio a un capo di Stato straniero in visita; ma la condanna potrebbe arrivare fino a quindici anni se fosse riconosciuto colpevole addirittura di tentato omicidio. È quello che paventano a "al-Baghdadia", la cui direzione a sua volta in una nota "chiede alle autorità dell’Iraq l’immediato rilascio del proprio corrispondente Muntazer al-Zaidi, in conformità con la democrazia e la libertà di espressione promesse al popolo iracheno dalle autorità americane. Qualunque provvedimento a carico di Muntazer sarà considerato l’atto di un regime dittatoriale".

Armi improprie: scarpe 44 A voce il responsabile della programmazione della televisione araba, Muzhir al-Khafaji, ha aggiunto di avere paura per "l’incolumità" del sottoposto, e per la stessa libertà personale degli altri duecento corrispondenti in Iraq. "Temiamo che arrestino pure loro", ha sottolineato Khafaji. Forse al giornalista saranno comunque riconosciute le attenuanti generiche, visto che non ha colpito l’obiettivo: una delle scarpe è finita di gran lunga fuori bersaglio; l’altra ha soltanto sfiorato la testa di Bush, che si è chinato appena in tempo. Però, finendo alle sue spalle, è andata a colpire la bandiera degli Stati Uniti e anche quella dell’Iraq. A pensarci bene, Zaidi rischia piuttosto qualche aggravante. Tanto più che le sue "armi improprie" non erano esattamente di piccolo calibro: come lo stesso presidente Usa ha notato, Muntazer porta la taglia 44.

Duecento avvocati pronti a difenderlo Più di 200 avvocati iracheni e di altri Paesi sono pronti a difendere, a titolo gratuito, il giornalista Muntazer al-Zaidi. Lo ha affermato Khalil al-Dulaymi, ex avvocato del defunto presidente iracheno Saddam Hussein. Al-Zaidi è in carcere dopo che ieri ha lanciato le proprie scarpe contro il presidente Bush. "La nostra linea difensiva - ha detto al-Dulaymi - si baserà sul principio che gli Usa occupano l’Iraq e che quindi ogni forma di resistenza è legittima".

Su Youtube è già un tormentone Ritrasmesso su Youtube in più di 70 video e visto già 600.000 volte fino a questa mattina, il lancio delle scarpe contro il presidente americano uscente George W. Bush da parte del giornalista iracheno Mountazer al-Zaidi, è già un "cult" della rete. Le immagini sono state filmate da più catene televisive e si sono diffuse molto rapidamente sul web, con alcuni internauti che hanno sottolineato i "buoni riflessi" di Bush, mentre altri hanno fatto del giornalista stesso "un eroe". Sulla piattaforma francese di condivisione video Dailymotion, i fotogrammi - diffusi attraverso una cinquantina di filmati diversi - sono stati visti più di 200.000 volte. Il video ha divertito i navigatori di Internet. "Bush dovrebbe essere bravo al gioco Fit della console Wii" dice uno di loro in inglese su YouTube. È uno "sportivo consacrato!", aggiunge un blogger francese.

E la figlia di Gheddafi gli dà una medaglia
L’Associazione Waatasimou, ong libica presieduta da Aisha, figlia del leader Muammar Gheddafi, decorerà con la medaglia dell’"Ordine del Coraggio" Munthadar al Zeidi, il giornalista iracheno che ha lanciato un paio di scarpe contro il presidente statunitense George W. Bush.

Come si legge nel comunicato i cui si motiva l’onorificenza,"Il giornalista ha voluto dire chiaramente: no alle violazioni dei diritti dell’Uomo, e lo ha fatto gettando le sue scarpe contro il viso" del Presidente, un gesto che nella cultura islamica indica profondo disprezzo.

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