Baghdad - Ci ha pensato e ripensato. E alla fine lo ha fatto. Non è stato un gesto estemporaneo. Il lancio della scarpa, ha avuto una lunga premeditazione. Dove, come e quando. Tutto pianificato. Non è stato un
gesto inconsulto nè uno scatto d’ira il lancio il gesto compiuto ieri da un giornalista iracheno durante la
conferenza stampa congiunta tenuta dal presidente americano
insieme al premier Nouri al-Maliki.
Tutti sapevano che l'avrebbe fatto Stando infatti ai suoi colleghi
l’uomo, il 28enne Muntazer al-Zaidi, progettava da lungo tempo la
bizzarra aggressione, e tutti lo sapevano: se soltanto ne avesse
avuto l’opportunità, avrebbe preso Bush a scarpate. "Muntazer
detestava l’America, detestava i soldati americani e detestava
Bush", hanno spiegato in coro gli altri giornalisti dell’ufficio di
corrispondenza dalla capitale irachena di "al-Baghdadia", l’emittente
televisiva con sede al Cairo per la quale Zaidi lavora da tre anni. "Quando ci ha comunicato che intendeva compiere un atto del
genere, non abbiamo avuto dubbi che lo avrebbe fatto davvero",
hanno aggiunto.
Anti-americano ma nemico di Saddam L’anti-americanismo del reporter iracheno,
laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Baghdad e
descritto dai superiori come un "uomo senza preconcetti,
orgoglioso del suo essere arabo", in passato gli era già costato un
paio di altri arresti da parte delle truppe Usa.
Nessuna nostalgia della dittatura di Saddam Hussein, però: "Non
ha alcun legame con il vecchio regime", hanno assicurato i
colleghi, "e sotto Saddam la sua famiglia fu anche arrestata".
"Ecco il tuo bacio d’addio, cane" Il gesto del contestatore è stato accolto con grande favore da
molti connazionali, in particolare tra i seguaci dell’imam radicale
Moqtada al-Sadr, che hanno inscenato manifestazioni di protesta
contro la sua incarcerazione tanto a Baghdad quanto nella città
santa sciita di Najaf. Zaidi ha voluto insultare Bush nel modo
peggiore possibile: l’imporre a chicchessia il contatto con le suole
delle scarpe è infatti considerato nel mondo arabo e musulmano
una delle peggiori offese, e il fatto che il presidente Usa sia stato
apostrofato come "cane" ha ulteriormente aggravato l’insulto,
poichè si tratta di un animale ritenuto impuro. "Ecco il tuo bacio
d’addio, cane", ha in effetti urlato l’aggressore. "Sei responsabile
della morte di migliaia di iracheni!".
Bush: "Non ho capito cosa volesse" Bush ha poi
commentato di "non aver compreso che cosa stesse cercando di
dire quel tizio", ma lo ha capito fin troppo bene Maliki che era a
pochi passi, e che poi si è affrettato a prendere le distanze
dall’accaduto, definendolo "vergognoso" e reclamando scuse
formali da parte dell’emittente.
Rischia 15 anni di carcere, il sui giornale chiede il rilascio Ora Zaidi rischia un minimo di due
anni di carcere per oltraggio a un capo di Stato straniero in visita;
ma la condanna potrebbe arrivare fino a quindici anni se fosse
riconosciuto colpevole addirittura di tentato omicidio. È quello che
paventano a "al-Baghdadia", la cui direzione a sua volta in una nota "chiede alle autorità dell’Iraq l’immediato rilascio del proprio
corrispondente Muntazer al-Zaidi, in conformità con la democrazia
e la libertà di espressione promesse al popolo iracheno dalle
autorità americane.
Qualunque provvedimento a carico di Muntazer sarà considerato
l’atto di un regime dittatoriale".
Armi improprie: scarpe 44 A voce il responsabile della programmazione della televisione
araba, Muzhir al-Khafaji, ha aggiunto di avere paura per "l’incolumità" del sottoposto, e per la stessa libertà personale degli
altri duecento corrispondenti in Iraq. "Temiamo che arrestino pure loro", ha sottolineato Khafaji.
Forse al giornalista saranno comunque riconosciute le attenuanti
generiche, visto che non ha colpito l’obiettivo: una delle scarpe è
finita di gran lunga fuori bersaglio; l’altra ha soltanto sfiorato la
testa di Bush, che si è chinato appena in tempo. Però, finendo alle
sue spalle, è andata a colpire la bandiera degli Stati Uniti e anche
quella dell’Iraq. A pensarci bene, Zaidi rischia piuttosto qualche
aggravante.
Tanto più che le sue "armi improprie" non erano esattamente di
piccolo calibro: come lo stesso presidente Usa ha notato, Muntazer
porta la taglia 44.
Duecento avvocati pronti a difenderlo Più di 200 avvocati iracheni e di altri Paesi sono pronti a difendere,
a titolo gratuito, il giornalista Muntazer al-Zaidi. Lo ha affermato
Khalil al-Dulaymi, ex avvocato del defunto presidente iracheno
Saddam Hussein. Al-Zaidi è in carcere dopo che ieri ha lanciato le
proprie scarpe contro il presidente Bush. "La nostra linea difensiva
- ha detto al-Dulaymi - si baserà sul principio che gli Usa occupano
l’Iraq e che quindi ogni forma di resistenza è legittima".
Su Youtube è già un tormentone Ritrasmesso su Youtube in più di 70 video
e visto già 600.000 volte fino a questa mattina, il lancio delle scarpe
contro il presidente americano uscente George W. Bush da parte
del giornalista iracheno Mountazer al-Zaidi, è già un "cult" della
rete.
Le immagini sono state filmate da più catene televisive e si sono
diffuse molto rapidamente sul web, con alcuni internauti che hanno
sottolineato i "buoni riflessi" di Bush, mentre altri hanno fatto del
giornalista stesso "un eroe".
Sulla piattaforma francese di condivisione video Dailymotion, i
fotogrammi - diffusi attraverso una cinquantina di filmati diversi -
sono stati visti più di 200.000 volte.
Il video ha divertito i navigatori di Internet. "Bush dovrebbe
essere bravo al gioco Fit della console Wii" dice uno di loro in
inglese su YouTube. È uno "sportivo consacrato!", aggiunge un
blogger francese.
E la figlia di Gheddafi gli dà una medaglia L’Associazione Waatasimou, ong libica
presieduta da Aisha, figlia del leader Muammar Gheddafi, decorerà
con la medaglia dell’"Ordine del Coraggio" Munthadar al Zeidi, il
giornalista iracheno che ha lanciato un paio di scarpe contro il
presidente statunitense George W. Bush.
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