Veleggia verso i 300 eventi organizzati l'Associazione milanese amici della lirica della presidente Daniela Javarone. L'ultimo è stato alla presentazione de La rivoluzione del buon senso. Per un Paese normale (edito da Guerini), l'ultimo libro del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Gremita la sala del Principe di Savoia, come sempre perfettamente organizzata dal direttore Ezio Indiani, grazie anche alla presenza del vicepremier Matteo Salvini (nella foto con Javarone e Valditara).
Sul palco a moderare la serata il direttore di Radio Libertà Giovanni Sallusti. E di quanto ci sia bisogno di una rivoluzione del buon senso lo si capisce velocemente quando Valditara racconta di quello studente che al'insegnante che gli chiedeva di spegnere il telefonino in classe, ha risposto di farsi i "c..." suoi. Ma soprattutto del preside che, proseguiendo l'opera di demolizione del principio di autorità, ha invitato l'insegnante a non agitarsi troppo. O di quell'eurodeputata che "parlando dell'omicidio di tre carabinieri, dice che la colpa non è di chi ha fatto esplodere le bombole per ucciderli, ma della società". Con Valditara a ribadire che "la responsabilità è individuale". Ma purtroppo "oggi questo concetto è andato a farsi benedire e io - aggiunge interrotto dagli applausi - questo non lo scrivo solo nel mio libro, ma lo applico e infatti abbiamo cambiato le regole a scuola sulla condotta, perché ai ragazzi va insegnato che chi sbaglia paga e che la responsabilità va assunta". Responsabilità e autorità, dunque, come pilastri su cui costruire una società che "oltre ai diritti, chieda ai cittadini di rispettare i doveri". E poi il merito, come testimonia il termine aggiunto nella denominazione del ministero.
Ma l'occasione è ghiotta anche per parlare del destino della città che prima o poi dovrà tornare al volto.
"Incontro molti concittadini che mi dicono che Milano non è più la mia Milano e io rispondo che manca ancora un anno e mezzo - dice Salvini che non ha fatto mai mistero di sognare la poltrona da sindaco in un'età più matura - Ma dobbiamo sbrigarci, perché non possiamo lasciare di nuovo Milano nelle mani delle persone sbagliate". Nel frattempo "preparatevi per la prossima primavera: nel 2026 non ci saranno elezioni politiche, regionali e comunali ma ci sarà un referendum decisivo per il Paese, la riforma della giustizia".