Restaurato «Cabiria» con le didascalie di D’Annunzio

da Berlino

Il Museo del cinema di Torino ha presentato alla Berlinale la copia restaurata, a cura del Museo stesso con la Prestech Film, di «Cabiria» di Giovanni Pastrone (1914), kolossal di quasi tre ore con didascalie - il film è muto - di Gabriele D'Annunzio. L'accompagnamento musicale della proiezione è stato del maestro Stefano Maccagno.
Il film racconta le peripezie della giovane Cabiria (Lydia Quaranta), rapita da pirati fenici e portata a Cartagine, dove sta per essere sacrificata a Moloch, quando la salva l'intervento del romano Fulvio Axilia (Umberto Mozzato) e del suo amico Maciste (Bartolomeo Pagano).
Nel 1914 erano passati due anni dal trattato di pace con l'Impero ottomano, per il quale si era adoperato Giuseppe Volpi, che nel 1932 avrebbe fondato la Mostra di Venezia.

La scelta del soggetto cartaginese rientrava nella politica della «Quarta sponda», ma lo spettatore, che oggi lo ignori, non se ne accorgerebbe: «Cabiria» mostra i cartaginesi cattivi, ma non troppo; e i romani prodi, ma non troppo.

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