Il retroscena Quei pm che puntano a portare l’inchiesta a Milano

MilanoL’inchiesta che viene portata a Milano. Gli uomini della guardia del corpo di Silvio Berlusconi che vengono indagati per corruzione. Il presidente del Consiglio iscritto a sua volta nel registro degli indagati per il medesimo reato. L’intera indagine di Bari sulle escort e la politica che prende la strada del capoluogo lombardo.
Per adesso è solo uno scenario, uno dei tanti che i convulsi sviluppi dell’inchiesta che ruota intorno a Giampaolo Tarantini portano inevitabilmente a prefigurare. Ma chi segue da vicino le mosse degli investigatori assicura che è proprio in questa direzione che si stanno concentrando gli sforzi per fare compiere all’indagine quel salto di qualità che finora appariva difficile. Perché fin quando Tarantini esclude che Berlusconi sapesse alcunché dei soldi versati alle escort, incriminare il Cavaliere resta – con tutta la buona volontà degli inquirenti pugliesi – pressoché impossibile.
Invece lo scenario prefigurato dalle voci pugliesi permetterebbe una serie di conseguenze significative. Da un lato aumenterebbe a dismisura la portata mediatica dell’inchiesta. Dall’altro porterebbe alla discesa in campo della Procura di Milano con la sua straordinaria potenza di fuoco investigativa. Insomma, l’indagine entrerebbe definitivamente in orbita.
Ma quale sarebbe lo spunto? Secondo le voci, tutto ruoterebbe intorno alla ventina di uomini che da oltre quindici anni vigilano sulla sicurezza del Cavaliere. Alcuni di loro, come l’ex carabiniere Fausto De Gregorio, capo dell’unità operativa, seguono Berlusconi fin dai tempi della Standa. Nelle scorse settimane, di loro nelle cronache su queste vicende si è parlato per due aspetti. Uno relativo ai dubbi sull’efficienza dell’apparato che costituiscono, sorti dopo la pubblicazione delle foto scattate da un reporter sardo all’interno della residenza del premier in Costa Smeralda: della faccenda ha dovuto occuparsi anche il Copasir, l’organismo parlamentare di controllo sui servizi segreti. Il secondo, relativo al loro comportamento in occasione delle feste a Palazzo Grazioli, dove – secondo alcuni testi – non effettuavano alcun tipo di controllo ma restavano comunque presenti all’interno dei locali.
Insomma, intorno ai pretoriani del capo del governo l’inchiesta sta già ronzando. Con una serie di implicazioni delicate: perché i body guard di Berlusconi sono a tutti gli effetti uomini dei nostri servizi segreti, inquadrati nell’Aisi (l’ex Sisde). Gli stessi servizi segreti di cui fin dall’inizio si vocifera – voci portate allo scoperto da un articolo di Repubblica della settimana scorsa – che una «manina» al loro interno aiuterebbe la campagna anti-Silvio, e i cui vertici sentono traballare la loro poltrona, nonostante la riconferma della fiducia da parte del sottosegretario Gianni Letta. E più di un giornale ha ipotizzato che gli uomini della guardia presidenziale possano a breve venire interrogati come testimoni per spiegare cosa abbiano visto nelle sere in cui prestavano servizio a Palazzo Grazioli.
Nel nuovo scenario, gli 007 cambierebbero ruolo: non più testimoni ma indagati. L’ipotesi investigativa è che possano avere ricevuto nel corso degli anni una serie di pagamenti dal Cavaliere. Se dovesse emergere traccia – documentale o testimoniale - di versamenti di denaro, si porrebbe il problema della loro qualificazione giuridica. Regali, liberalità? O qualcosa di diverso? Nel corso di questi anni, lo staff di sicurezza del Cavaliere ha cambiato tre volte status: prima è stato inserito nel Cesis, l’organismo di coordinamento dell’intelligence; durante il governo Prodi è transitato in parte sotto la Polizia; dal 2006 è tornato in forza ai servizi, prima al Cesis (ora si chiama Dis), poi all’Aisi.

Ma in tutte queste vesti gli angeli custodi del Cavaliere hanno mantenuto la qualifica di pubblici funzionari, incriminabili per corruzione se accettano del denaro per commettere o omettere un atto del loro lavoro. E insieme a loro, come corruttore, verrebbe a quel punto incriminato l’uomo sulla cui incolumità vigilano giorno e notte.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica