Il segreto per migliorare la vita dei pazienti affetti da patologie neurodegenerative del sistema nervoso centrale, come il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla, intervenendo al tempo stesso su disturbi del linguaggio o da deglutizione - effetti di ictus o malattie di età evolutiva - è la riabilitazione neurologica. Settore della medicina, protagonista della tre giorni del convegno nazionale organizzato, ieri e che terminerà domani, dalla Sirn, Società italiana di riabilitazione neurologica.
Giunto alla sua nona edizione, il congresso, ospitato presso lIrccs romano Fondazione Santa Lucia, intende evidenziare come questo tipo particolare di riabilitazione sia frutto di un trattamento multidisciplinare della disabilità. Questo varia a seconda del quadro clinico del soggetto, ma si avvale sempre di un lavoro di squadra, composto da neurologi, fisiatri, ma anche logopedisti e infermieri che operano, anche attraverso ausili robotici e innovativi macchinari, prodotti degli studi traslazionali dei ricercatori.
«Uno di questi è un apparecchio che lavora in assenza di gravità - dice Maria Grazia Grasso, direttrice della sezione di sclerosi multipla dellistituto - ed è utile per la riabilitazione in alcuni casi di sclerosi». Nel corso del convegno i camici bianchi hanno, inoltre, evidenziato limportanza dellaspetto emozionale del paziçÇente, che può incidere notevolmente sul suo processo di guarigione. «Il malato non deve subire passivamente il trattamento - spiega Marco Molinari, alla guida del reparto di riabilitazione e sezione neurolesi - ma deve partecipare emotivamente. La percezione e lempatia influenzano, condizionandoli, i risultati dellintero processo». Promete maggiori risorse per la riabilitazione neurologica, il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio.
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