Riapertura delle indagini sempre più vicina: richieste nuove perizie

I reperti dell’epoca potrebbero essere rianalizzati con nuove tecniche

La procura di Roma sarebbe orientata a riaprire le indagini sull’omicidio della contessa Alberica Filo della Torre, strangolata e colpita alla testa con uno zoccolo nella sua camera da letto, all’Olgiata, il 10 luglio ’91. È quanto si è appreso in ambienti di piazzale Clodio dopo l’istanza di riapertura delle indagini presentata dal marito della nobildonna, Pietro Mattei. La decisione di ricominciare le indagini sarà presa a giorni, dopo l’esame degli elementi indicati nell’atto depositato venerdì dall’avvocato Giuseppe Marazzita. Nella richiesta si chiede di svolgere nuovi accertamenti di natura tecnico-ematologica al fine di prelevare il Dna da alcune tracce di sangue scoperte su diversi reperti. In pratica di rivedere il caso alla luce delle nuove metodologie d’indagine scientifica. Tecnologie che, a distanza di tempo, potrebbero svelare nuovi scenari. All’epoca furono indagati e poi prosciolti, Roberto Iacono, figlio di un ex governante di casa Mattei e il domestico filippino Manuel Winston.

Il sospetto scaturì dal ritrovamento di alcune tracce ematiche sui loro pantaloni. Ma gli accertamenti di laboratorio li scagionarono. Marazzita chiede che quei reperti siano rianalizzati così come gli abiti indossati dalla vittima e lo zoccolo con cui fu colpita.

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