RomaSi è conclusa con otto rinvii a giudizio lindagine della Procura di Roma partita nellottobre del 2009, quando venne alla luce il caso che aveva coinvolto lallora presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e il trans Josè Silva Vidal, meglio conosciuto come Natalì. Secondo la richiesta del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del pubblico ministero Rodolfo Sabelli per lindagine che ha riguardato oltre al caso Marrazzo, la morte dello spacciatore Gianguerino Cafasso, nonché illegali perquisizioni e rapine a trans, sotto processo devono finire quattro carabinieri, tre piccoli spacciatori e lo stesso trans Natalì. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere, omicidio volontario (per il solo imputato Nicola Testini, maresciallo dei carabinieri) falso, favoreggiamento, concussione. Ne devono rispondere a seconda della posizione processuale lo stesso Testini (a lui viene attribuito lomicidio di Cafasso), i carabinieri Luciano Simeone, Carlo Tagliente e Antonio Tamburrino nonché Natalì, il pusher Emiliano Mercuri, Massimo Sallustri e Bruno Semprebene.
Il caso Marrazzo esplose il 21 ottobre del 2009. Linchiesta andò avanti tra vari colpi di scena per lungo tempo, poi un altro fatto clamoroso si inserì nella vicenda: la morte per overdose di Cafasso, avvenuta il 12 settembre del 2009 in un albergo di via Salaria. Secondo laccusa, Cafasso faceva parte dellassociazione per delinquere insieme con Testini, Tagliente e Simeone, visto che il pusher ucciso avrebbe ricoperto il ruolo di informatore dei carabinieri riguardo lattività di spaccio di stupefacenti ai clienti che erano nel giro della prostituzione nellarea Cassia-Trionfale. Le sue informazioni servivano, secondo laccusa, a Testini, Tagliente e Simeone per fare le perquisizioni ai trans, che poi venivano costretti a versare denaro. Nellambito dellindagine la morte di Gianguerino Cafasso venne attribuita al maresciallo Testini che, secondo i Pm, decise premeditatamente di eliminarlo, fornendogli una dose di stupefacente mortale perché il pusher era ormai diventato un pericoloso testimone per i fatti oggetto dellinchiesta.
Intanto le telecamere tornano in via Gradoli, proprio nella stessa strada dellappartamento del trans Natalì. Questa volta, però, è per lepisodio pilota di una nuova sit-com del canale web «Flop-tv». La serie si intitola Trans e racconta le storie di quattro transessuali, uno spacciatore cocainomane e un parlamentare «cliente abituale».
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