La ricetta: frittelle di birra e cioccolata

In una nazione poco avvezza a tollerare i vizi come gli Stati Uniti appare strano che possa esistere una delle più alte concentrazioni di Casinò al mondo. Las Vegas si trova nel Nevada, uno dei primi stati a legalizzare il gioco d'azzardo, nel 1931. All'epoca, il Nevada era meta prediletta dei pionieri del West per giocare a poker o a dadi. Fu grazie a un'intuizione di Benjamin Siegel, detto Bugsy, che un territorio in pieno deserto venne trasformato nella prima città dedicata al gioco. Nemmeno Bugsy avrebbe potuto immaginare quanto la sua intuizione avrebbe prodotto in termini di risultati economici. Quanto al divertimento, Las Vegas oggi è un punto di riferimento a livello mondiale. Non si pensi però che i benefici economici derivino solo dal gioco. Lo stato del Nevada ha contribuito allo sviluppo, nel rispetto di regole ferree e di sanzioni altrettanto pesanti, di un modello di business che si è rivelato e che resta tuttora vincente. Produrre ricchezza e occupazione, sfruttando la voglia di evasione e proponendo servizi di eccellenza. Nonostante la crisi, il mix di spettacoli, ristorazione, shopping e gioco, genera ancora grandi ricavi, un terzo prodotti da alberghi e ristoranti, un terzo da spettacoli e il rimanent dal gioco.

La vecchia Europa, Italia in primis, non può che dolersi per aver scelto un modello di gioco al di fuori delle regole e che non genera alcuna ricchezza. Avremmo dovuto prendere spunto da chi, prima di noi, aveva imboccato la strada giusta.
*presidente Federgioco

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