La ricetta Ruoli capovolti, come con Greggio, Lo Cascio e Marcorè

Pupi Avati non è solo un «inventattori», come l’abbiamo ribattezzato al «Giornale». Quando compone i suoi cast, spesso su suggerimento del fratello Antonio, spariglia, spiazza, rovescia. Poi è vero, gli attori - che siano strappati all'oblio o liberati dai cliché - con lui danno il meglio di se stessi. Basterebbe citare Carlo Delle Piane, Silvio Orlando, Ezio Greggio, Diego Abatantuono, Antonio Albanese, Neri Marcoré, Gianni Cavina. Sul fronte femminile, Katia Ricciarelli, Inés Sastre, Vanessa Incontrada, Delia Boccardo, Violante Placido... Con lui, in effetti, sono tutti bravi, rigenerati. Il segreto? Avati teorizza: «1) Rassicurare gli attori. Sono talmente insicuri e fragili che spesso coprono insicurezza e fragilità con forme di arroganza. 2) Scrivere sapendo per che attore scrivi. 3) Non fidarsi dei provini ma valutare l’essere umano, se ti viene appresso e ti suscita la voglia di stare insieme per due mesi. 4) Non affidarsi solo al box office. 5) Divertirsi a scompaginare i ruoli, ampliare le gamme espressive, recuperare al primo piano qualche attore passato al campo lungo». Vedremo come andrà col comico De Sica, convinto a farsi crescere la barba bianca e a non tingersi i capelli. Di sicuro fu felice l’idea di prendere il drammatico Luigi Lo Cascio, icona di un certo cinema engagé e selettivo, per trasformarlo nell’infoiato, spassoso, Manuelo di «Gli amici del bar Margherita». Ricordate? Baffetti e capelli pettinati all’indietro, camicia hawaiana e jeans o doppiopetto da gagà, un’autentica forza della natura. Sessuomane feticista, sedicente «linfomane», il primo ad acquistare i famosi «occhiali K» per vedere le donne nude. Spiega l’attore: «L’abbiamo costruito insieme. Coi baffi per renderlo più riconoscibile, dotato di una risata acuta, quasi isterica, fastidiosa, come se squittisse.

Un esibizionista. Ma non capisco la sorpresa. Non mi risulta che Pupi faccia film politici nei quali rivendica un’appartenenza o propone valori contrari ai miei. Gli interessa la commedia umana, il racconto dell’esistenza». Ben detto.

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