Ricordi di scuola tra poesia e musica

«Lo spettacolo è nato dal desiderio di trascorrere una serata a ripercorre con la memoria e le emozioni il percorso poetico che abbiamo compiuto alla scuola elementare». Antonio Zanoletti, sulla scena del Teatro di Verdura, via Senato 14, 21.15) presentando questa sera Poesie dai banchi di scuola accompagnerà la platea in un «viaggio di una voce tra i poeti che hanno accompagnato i migliori anni della nostra vita». «Basta, in effetti, un verso - racconta Zanoletti - per far affiorare subito alla memoria quelle composizioni poetiche che ci hanno accompagnato lungo l'itinerario della nostra crescita suoi banchi di scuola».
Una serata nostalgica? «Assolutamente no; è un appuntamento per riacchiappare ricordi di un’epoca passata, ormai lontana, che probabilmente non rivivremmo più, ma che ha lasciato in ognuno di noi delle note di tenerezza e dei sorrisi». Come mai questa scelta? «Vivendo in un mondo così disadorno, scevro di ogni spessore forse attingendo dalle parole dei poeti ci potremmo elevare anche noi. Carducci, Pascoli, Leopardi, ma anche i meno famosi come Renzo Pezzani, Ugo Betti: loro erano capaci di trasferire le loro emozioni, i loro dolori, le loro gioie nei nostri animi, innalzando i loro sentimenti fino a trasformarli in universali».
Lei è solo sulla scena? «Sono accompagnato da Alberto Faregna che, nei panni del personaggio tipicamente felliniano, suona dal vivo una fisarmonica».


Qual è il suo ruolo? «Io recito delle poesie, cucendole da ricordi del mio passato, quando facevo i compiti sul tavolo della cucina in compagnia della mamma che stirava cercando di dissuadermi dall'intento di consacrarmi al teatro. Alla fine, fu costretta a venire ad assistere al mio debutto al fianco di Strehler. Lo spettacolo termina proprio con la declamazione di “Pastori d'Abruzzo” per voce registrata di Giorgio Strehler».

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