Cronache

Il ricordo di Elvo Casagni e la tv della città si ferma

«A volte ha ripreso dei funerali ma mai televendite, non le sopportava», ricorda Elga Casagni, figlia del proprietario di Tele Cogoleto Elvo Casagni scomparso lo scorso 14 marzo. D'altra parte dentro all'obiettivo della telecamera di Casagni è passata tutta la storia che conta di Cogoleto. Dal 1981. Ed è in sua memoria che si è aperto il consiglio comunale di lunedì sera. Una riunione con vari argomenti all'ordine del giorno tra i quali figurava il nuovo piano commerciale comunale «per impedire il sorgere di nuovi supermercati nel paese - spiega l'assessore al commercio Giorgio Bisio - imponendo il limite dei quaranta metri quadrati per le nuove attività che sorgeranno nel centro del paese». Un piano «poco flessibile, dirigistico e che rischia di inibire l'iniziativa privata», commenta Giovanni Siri (Pdl) che con l'opposizione ha votato contro il progetto.
Progetto approvato dal solo centrosinistra guidato dal sindaco Attilio Zanetti che però ha potuto incassare l'unanimità sull'acquisizione di un'area per l'allargamento della strada comunale di via Parasco. Ma è su Casagni che nell'assemblea si annullano tutte le differenze tra maggioranza e opposizione. I consiglieri al completo per un minuto di silenzio e un lungo applauso.
A seguire un fiume di ricordi per quel toscano originario delle colline senesi che in origine faceva il sarto con la passione del giornalismo. Tanto che nel 1981 riesce a ottenere le frequenze previste dalla legge Mammì per trasmettere in tutta la vallata e non solo. Consigli comunali, eventi cittadini. E poi le annose vicende della Stoppani e della Tubi Ghisa. Trent'anni di testimonianze raccolte nell'archivio di Tele Cogoleto «che ho messo sotto chiave», assicura la figlia. «Non possiamo perdere il patrimonio che Casagni ha costruiti», sollecita Zanetti. «Era sempre burbero e lo facevamo arrabbiare quando eravamo ragazzi ma alla fine era sempre disponibile», ricorda l'assessore Carlo Calcagno. Stessi toni per Giovanni Siri («era una persona buona e disponibile») secondo cui «bisogna cercare di mantenere tele Cogoleto». «La rete non può esistere senza mio padre», ha dichiarato lo scorso 18 marzo in una trasmissione celebrativa Elga Casagni, passata nella cronaca dei giornali per essere stata accoltellata ripetutamente dal figlio Alex lo scorso novembre. Alex che, sulle orme del nonno, si è laureato la scorsa settimana in Scienze della comunicazione sociale e istituzionale.

Ma al momento le frequenze sono ferme sulla schermata: «Tele Cogoleto, ciao Elvo».

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