«Ricovero obbligatorio per le mamme depresse»

Applicare la procedura del Tso, (Trattamento sanitario obbligatorio) extraospedaliero per le donne affette da depressione post partum, a rischio di infanticidio. È quanto propongono al ministro della Salute Ferruccio Fazio, Giorgio Vittori, presidente della Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia) e Antonio Picano, presidente dell’Associazione Strade onlus e responsabile del progetto «Rebecca» per la prevenzione e il trattamento della depressione in gravidanza e nel puerperio. La procedura proposta, precisano, consente di adottare limitazioni della libertà personale «per ragioni di cura, all’interno dell’abitazione del paziente». Un’equipe specializzata potrebbe occuparsi continuativamente 24 ore su 24 delle donne con comportamenti potenzialmente omicidi, tutelando così in maniera efficace sia la madre che il figlio. I casi che richiederebbero un provvedimento di Tso extraospedaliero imposto possono essere valutati, secondo Strade onlus, in circa 1.000 interventi per anno. La depressione post partum colpisce, secondo la letteratura scientifica circa il 10% delle donne, da 50.000 a 75.000 neomamme l’anno nel nostro Paese, con un costo sociale valutato in circa 500 milioni di euro in 12 mesi. «Nonostante questi dati - continua Vittori - il rischio di sviluppare depressione viene valutato di routine solo dal 30% dai ginecologi durante gli incontri pre parto. Dopo, solo nel 45% delle strutture è previsto un monitoraggio delle mamme «a rischio». E il tempo dedicato all’informazione prima della dimissione è inadeguato per il 72% dei ginecologi». Dati che la Sigo ha raccolto nel corso di un’indagine promossa fra i propri soci.

Su questa base, la Società scientifica ha attivato, già nel 2008, «Non lasciamole sole», una campagna nazionale con l’obiettivo di costruire una rete di protezione per tutelare le donne più fragili. La donna affetta da depressione post partum «non può essere trattata come una criminale - prosegue Picano -. L’impulso di eliminare il proprio figlio è purtroppo un sintomo tipico».

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