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Riecco i Jesus jeans, «chi li ama li segua» Dagli anni Settanta senza uno strappo

Quando un marchio si può dire immortale? Quando entra nel dizionario e nei cosiddetti «ultranotori» definiti così per legge in quanto con il loro nome indicano una categoria: il rimmel, per esempio, i kleenex e i tampax, il k-way. Non a caso nello stand della K-Way è stata allestita una piccola mostra proprio su questo tema. Negli anni Settanta quando si diceva jeans si pensava a Jesus, storico brand italiano fondato da Maurizio Vitale divenuto celebre per le sue trasgressive pubblicità. Quella del claim «Chi mi ama mi segua» stampato su un bellissimo lato B dell'epoca, fa ancora notizia. Ieri negli stand di Pitti Uomo, Marco Boglione, ne annunciava il rilancio illustrando attraverso un interessante percorso, le vite parallele e rivoluzionarie del costume e dell'informatica. Accanto a dieci leggendari computer, tra i quali il rarissimo Apple-1 c'erano le gigantografie delle storiche campagne Jesus Jeans che ora torna con un delizioso profumo di pulito e nuove proposte toxic-free. «Non tingiamo il denim con il nero perché per ottenerlo si utilizza il cianuro e ricorriamo spesso a trattamenti laser», raccontava Boglione, presidente del Gruppo BasicNet, cui appartengono anche i marchi Kappa, Robe di Kappa, Superga e K-Way mentre spiegava che rispettando religiosamente il dna del marchio, si è deciso di proporre jeans dall'aspetto integro: niente strappi.

Un modo per dire: chi mi ama mi segua certo che non lo tradirò.

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