Milano - E alla fine Umberto Bossi ha detto sì, anche se l’apertura della Lega all’esportazione della spazzatura in Lombardia è sottoposta a condizioni. È indispensabile che siano d’accordo tutte le Regioni, che i rifiuti finiscano solo nei termovalorizzatori e non in discarica e che il pronto soccorso duri solo per «un periodo limitato». Tra i paletti posti dal Carroccio l’impegno a riavviare i lavori della discarica di Chiaiano e del termovalorizzatore di Acerra. Toccherà al ministro Raffaele Fitto convocare la Conferenza Stato-Regioni «per verificare la disponibilità di tutte le Regioni a farsi carico, per un brevissimo periodo, di una quota parte dei rifiuti campani». Come sintetizza Roberto Calderoli, «non è un via libera», anche se è certamente un passo avanti per risolvere l’emergenza campana, aggravata dal caldo che fa peggiorare le condizioni sanitarie.
Pronta a partecipare all’operazione è la Regione Lombardia. «Siamo disponibili ad accogliere cinque o sei mila tonnellate di rifiuti. La Lombardia è pronta a un gesto di solidarietà purché sia l’ultimo» dice il governatore, Roberto Formigoni, che ha convocato in seduta straordinaria la giunta per discutere la questione. Massimo Buscemi, assessore ai Servizi di pubblica utilità, è stato in contatto tutto il giorno con i tecnici del sottosegretario all’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, ed è sicuro che gli impianti lombardi siano assolutamente in grado di accogliere le seimila tonnellate che potrebbero arrivare a breve: «Siamo in grado di smaltirle in dieci o quindici giorni».
I termovalorizzatori della Lombardia, insieme a quelli dell’Emilia Romagna, sono di ultima generazione. Il solo impianto milanese di Silla dell’Amsa brucia 450mila tonnellate l’anno e tecnicamente è in grado di aumentare l’attività da subito: è sufficiente una deroga da parte della Regione. Infatti un margine di sicurezza è sempre mantenuto per essere in grado di far fronte a eventuali imprevisti di impianti vicini. E non sarebbe la prima volta che la Lombardia accoglie rifiuti dalla Campania.
Molte altre Regioni, tra cui la Sicilia e la Campania, sono invece in difficoltà a far fronte a una richiesta simile in arrivo dal ministro Fitto. E ciò fa pensare che la soluzione potrebbe non essere dietro l’angolo. Un primo distinguo arriva dall’assessore regionale all’Urbanistica, il leghista Davide Boni: «Abbiamo dato la nostra disponibilità perché con questo caldo si rischia il colera. Ma la condizione è che tutto avvenga nell’ambito della Conferenza Stato Regioni e che tutte le Regioni facciano la loro parte e non solo noi perché siamo i più bravi». Ancora più tranchant il capogruppo lumbard in consiglio regionale, Stefano Galli: «Sono tranquillissimo perché sono convinto che alla fine salterà tutto».
Formigoni nega di aver cambiato idea rispetto al passato. Al contrario, secondo lui è la situazione ad essere profondamente modificata: «Ci è stata chiesta solidarietà per la Campania. La posizione della Lombardia è sempre stata coerente e lo è anche oggi. In Campania è cambiato qualche cosa e noi ne prendiamo atto». Il presidente della Regione insiste sull’impegno del governo a far ripartire i lavori per il termovalorizzatore di Acerra e quelli per la discarica di Chiaiano: «Di fronte a queste novità e all’impegno del sottosegretario Bertolaso noi siamo pronti a fare la nostra parte».
I no arrivati in passato dipendevano dal fatto che le garanzie offerte oggi dal governo in precedenza non erano mai arrivate: «Avevamo sempre messo come condizioni il problema sanitario e ambientale. Prendiamo atto che in Campania ci sono fatti nuovi e che è stata avviata un’attività che consente di accogliere questi rifiuti».
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