La giunta Veltroni dà il via alla «fase due» della stangata: dopo gli aumenti a raffica delle addizionali Irpef e del costo dei permessi per la zona a traffico limitato, orà è la volta della tassa sui rifiuti solidi che servirà soprattutto a rimpinguare le esangui casse dellAma. La nuova ondata di aumenti ha provocato reazioni polemiche in tutto il centrodestra.
Il primo ad accendere le polveri è Alfredo Pallone, capogruppo di Forza Italia alla Regione: «Siamo certi - dice - che laumento della Tari non si fermerà al 15 per cento e non riguarderà soltanto Roma, ma molti Comuni del Lazio costretti a fare i conti con un piano dei rifiuti assolutamente utopistico. Entro dieci mesi la regione dovrebbe raggiungere il 40 per cento della raccolta differenziata. Un obiettivo che non sarà mai centrato perché è quattro volte superiore alla percentuale attuale ferma da dieci anni al 10-12». «Nellimpossibilità di raggiungere questo risultato - spiega Pallone - gli amministratori di centrosinistra dovranno aumentare la pressione fiscale che già ha subito correzioni al rialzo. Allaumento dellaliquota regionale sullIrpef, prorogata fino al 2010, e dellIrap, si aggiungerà quello sui rifiuti che riguarderà tutti, dai Comuni meno virtuosi a quelli più bravi. Ci auguriamo di essere smentiti, ma lincapacità del centrosinistra è talmente evidente che disperiamo sulla possibilità di vedere alternative. La confusione del Comune di Roma e della Giunta Marrazzo in tema di politica ambientale continua così la sua inesorabile ascesa». Il neo-«federale» di An Gianni Alemanno spara ad alzo zero: «Dopo la Finanziaria di Prodi, dopo laumento delle addizionali regionali e comunali, dopo 177 milioni di tasse in più in tutto il bilancio comunale, arriva anche questaltro colpo per nulla giustificato dal servizio che viene reso dallAma. In una città dove la raccolta differenziata è ferma al 15 per cento e dove si sopravvive ancora sulla discarica più grande dEuropa - prosegue il responsabile romano di An - si ha linaccettabile idea di aumentare la tariffa comunale sui rifiuti. Lalibi di contribuire con queste risorse al risanamento di Malagrotta è una giustificazione ancora più grave del danno in sé. Infatti, significa che a bonificare Malagrotta non saranno coloro che hanno speculato su questa discarica per decine di anni, ma i cittadini». «Bonificare Malagrotta - conclude lesponente di An - è necessario e urgente, ma non si può fare scaricando il peso di questo risanamento sui cittadini romani che pagano un livello di tasse già altissimo».
E Fabio Rampelli, deputato di An, rincara la dose: «La verità si legge da sola, nuda e cruda: il governo Prodi ha introdotto 67 nuove tasse e diminuito gli stipendi della classe media e del ceto produttivo. Il governo Marrazzo ha aumentato laliquota Irpef fino al 2010 e lIrap.
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