Rifiuti, l’emergenza c’è ma Burlando non la vede

Rifiuti, l’emergenza c’è ma Burlando non la vede

«Berlusconi ha casa in Liguria e sa bene che la nostra regione è a posto dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti e non presenta alcuna emergenza», lo ha ribadito ieri il presidente della Regione Claudio Burlando dando seguito alla polemica con il presidente del Consiglio dopo le dichiarazioni di Berlusconi che indicavano la Liguria tra le regioni in emergenza per i rifiuti. La nostra regione non avrà cassonetti che traboccano come successe a Napoli ma la situazione indicata dal Governo non sembra così irreale se le cose non dovessero risolversi a breve: magari i cassonetti non sono colmi oggi, ma potrebbero esserlo domani. «Basta fare un giro da Ventimiglia a Sarzana per rendersi conto che chi attacca Berlusconi dice delle falsità» replica Gabriele Saldo, consigliere regionale Pdl al Governatore. Il problema rifiuti, in effetti, c’è e vale per tutte le quattro province.
Non c’è solo Genova ad affrontare l’emergenza rifiuti con la discarica di Scarpino che, stando ai dati attuali sulla raccolta, potrebbe non riuscire ad assorbire più immondizia dal 2012. Nel capoluogo si punta ad una differenziata spinta che dall’attuale 19% passi al 65 entro il 2012, correlato a questo traguardo si pensa ad un impianto di gassificazione e incenerimento. Il tutto arriva con tre anni di ritardo ed un nuovo progetto rispetto a quello che era stato «disegnato» dall’assessore Gianfranco Tiezzi all’epoca della seconda giunta Pericu, e la speranza è di avere un impianto in funzione dal 2014. Ad avere problemi sono anche le altre tre province della regione, nonostante Burlando si allarmi solo per Imperia dove è in atto un commissariamento.
A Savona, per esempio, nello scorso dicembre fu addirittura il vicesindaco Paolo Caviglia (l’area politica è la stessa del presidente) a chiedere un commissariamento per risolvere la allarmante situazione. Sul piano provinciale dei rifiuti cadde l’amministrazione Bertolotto che stava per presentare un progetto con il 65% di raccolta differenziata smaltendo l’indifferenziato in una discarica ipotizzata in località Passeggi di Savona. Starà adesso al neo presidente Angelo Vaccarezza risolvere la questione. Ad Imperia il Governatore ha dato tutto in mano a Giuseppe Romano nei mesi scorsi: alla Regione non piaceva il piano proposto (con ritardo) dall’amministrazione che prevedeva la rimodulazione della differenziata e l’apertura di una discarica in valle Oxentina. Con il commissariamento la discarica è stata spostata a Ponticelli. Ma anche questo sito, come quello già in funzione prima del commissariamento di Collette Ozotto, sono ormai al limite della capienza.
Spostandosi dall’altra parte della Liguria, alla Spezia, la situazione non è migliore. Si è puntato su un impianto di produzione combustibile derivato dai rifiuti, ma la struttura già realizzata e inaugurata non è ancora in funzione: manca il collaudo. L’Acam, società che attraverso una holding gestisce lo smaltimento dei rifiuti, è fortemente indebitata e anche per questa situazione si è parlato di un possibile commissariamento. Attualmente il cdr dello spezzino viene smaltito addirittura in Campania.
«Di questo quadro desolante Burlando non si rende conto - attacca il consigliere regionale Pdl Gabriele Saldo -. I piani provinciali dei rifiuti sono politicamente condizionati: Savona non ne ha neanche uno grazie alla precedente fallimentare amministrazione di sinistra.

Alla Spezia si vive una situazione talmente compromessa che si deve chiedere aiuto alla Campania, mentre per Genova basta salire a Scarpino per rendersi conto della situazione. In tutto questo Burlando se l’è presa, guarda caso, con Imperia. I ritardi c’erano, ma c’era anche un piano che stava per essere applicato. La leggerezza nell’amministrare che ha la Regione è straordinaria».

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