Milano - "Il dialogo con Veltroni non si è interrotto. Era nel conto che questa nostra iniziativa avrebbe suscitato reazioni a catena, ma questa non sarebbe certo una buona ragione per interrompere un dialogo che sta a cuore ad entrambe le parti". Così Silvio Berlusconi in una intervista che verrà pubblicata su Il giornale della Libertà in edicola domani come supplemento al Giornale: "Veltroni - aggiunge - ha più problemi di quanti ne abbia io, ma mi pare determinato. Credo davvero che si vada avanti. Sono convinto che stiamo giocando le carte giuste al momento giusto e sul tavolo giusto. Abbiamo detto con chiarezza quali sono i nostri obiettivi. Non ci sono indecisioni di sorta e il Paese non può attendere a lungo".
Tempi stretti Il percorso riformatore "è complesso, come è inevitabile in un sistema democratico nel quale convivono ben 55 partiti. I tempi sono stretti se vogliamo evitare il referendum. Ma sono convinto che la ragione alla fine prevarrà - prosegue il Cavaliere -. Ormai è chiaro a tutti i leader politici più responsabili - aggiunge Berlusconi - che così non si può proprio andare avanti. Un sistema politico paralizzato, basato su coalizioni litigiose e disomogenee non ha futuro. E conta anche il fatto che oggi milioni e milioni di cittadini condividano questa opinione".
Il dialogo va avanti Se Veltroni, messo nell’angolo dai suoi oppositori, fosse costretto ad abbandonare il tavolo? "Non mi pare che ciò possa accadere - risponde Berlusconi -. Veltroni sa che la sua leadership si fonda su una volontà di rinnovamento, che è di tutto l’elettorato, anche di quello di centro sinistra. E - aggiunge l’ex premier - si rende conto che, se non percorresse con coraggio questa strada, se tornasse a farsi catturare dal vecchio sistema politico, perderebbe credibilità ed autorevolezza". Giudizio tranchant sul governo: "Credo che il suo percorso politico sia ampiamente esaurito.
Lo dicono ormai esplicitamente i suoi principali alleati. Lo ha sancito a chiare lettere il presidente della Camera. E non credo che il Pd possa né voglia ostinarsi in un accanimento terapeutico per tenere in vita un governo senza speranze".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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