Riforme, Chiti: patto con chi ci sta

Il ministro per le riforme: "Legge elettorale e riforme costituzionali vanno a braccetto". Veltroni: "Mi aspetto la convergenza sulla riforma costituzionale e sulla modifica dei regolamenti parlamentari". Storace: "Lo sbarramento non ci fermerà"

Riforme, Chiti: patto con chi ci sta

Roma - "L’Italia ha bisogno di questo intreccio". Vannino Chiti insiste sulla necessità che le riforme costituzionali e la legge elettorale vadano a braccetto. "Si tratta - spiega il ministro per le Riforme - di impiegare bene questi 18 mesi. Credo che si possa fare un patto politico sulle riforme con tutti quelli che sono disponibili". Chiti è consapevole che al momento Forza Italia e il Carroccio non sono disposti a discutere sulle riforme: "Se qualcuno - osserva - vuole fare solo la prima tappa e poi si ritira sappia che il treno delle riforme arriverà a traguardo. Con alcuni quindi si può fare solo un tratto di strada, con altri arrivare fino alla fine".

Veltroni: "La legge elettorale non basta" "Mi aspetto in primo luogo la convergenza sulla riforma costituzionale e sulla modifica dei regolamenti parlamentari. Questa è la prima cosa e per me è la più importante. Poi, sulla legge elettorale vediamo di registrare il maggior numero di convergenze possibili. Poi si comincerà a lavorare in parlamento per vedere se si trova un testo condiviso". Così il segretario del Pd, Walter Veltroni, ospite telefonico della trasmissione "Panorama del giorno" su Canale 5, risponde alla domanda su cosa si attende dagli incontro con gli altri leader del centrodestra, dopo quello di ieri con Fini, e soprattutto dall’incontro con Silvio Berlusconi, venerdì 30. Per Veltroni, intanto, si può registrare positivamente il fatto che "sia passata l’idea, che per me è centrale, che lo schema prima legge elettorale e poi andare a votare è uno schema che non funziona. È quello che ho detto pubblicamente e che ripeterò privatamente a Berlusconi, e spero - conclude Veltroni - che Berlusconi sia d’accordo sull’idea di avere un percorso di riforme istituzionali che possa coinvolgere tutto il parlamento".

Modello tedesco? In Italia andrebbe corretto "Il modello tedesco? Nessun paese europeo ha preso e infilato il modello di un altro paese". Veltroni sottolinea che importando quel sistema "ci sarebbe il rischio dell’ingovernabilità" e "per questo serve qualche correttivo per il bipolarismo". In questo senso, incalzato da Belpietro, spiega che un elemento "sul quale c’è convergenza" può essere lo sbarramento ma aggiunge che "si potrebbe agire anche sulla ripartizione dei voti per creare un sistema non bipartitico ma bipolare". Veltroni osserva che "un importante aspetto politico di ieri (dopo l'incontro con Fini, ndr) è stato quello di condividere l’idea di riformare le regole del gioco al di là di quello che si pensa sulla durata del governo". "Finora - prosegue Veltroni - su questo si era fatto un grande pasticcio".

Prodi: "Faticosamente bene" "Faticosamente soddisfatto".

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, risponde così a chi gli chiede, a margine dell’assemblea della Cna, se sia soddisfatto di come procede il dialogo sulle riforme. Dunque Veltroni sta conducendo bene il dialogo? "Sì, ci siamo sentiti anche stamattina e va proprio bene".

 

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