Un rifugio sicuro per gli emarginati

Assistenza sanitaria, umanità e solidarietà: una missione che continua da 184 anni

Massimiliano Finzi

Una missione che ha ricevuto alti riconoscimenti. «Per lo spirito di solidarietà e umanità mostrato nelle sue molteplici e innovative iniziative a favore di detenuti, poveri e disabili».

Con questa motivazione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito il 2 febbraio scorso, motu proprio, quaranta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana. Tra gli insigniti c'era Fratel Marco Rizzonato, 55 anni, che da oltre 35 anni anima la Piccola Casa della Divina Provvidenza-Cottolengo a Torino. Il presidente ha voluto sottolineare il suo impegno nel carcere, dove 16 anni fa entrò per raccontare la sua esperienza con i disabili e da dove «non è più uscito», trasformando i detenuti - soprattutto quelli che per le loro specifiche condizioni, hanno meno contatti - in volontari del Cottolengo, attori di spettacoli realizzati nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno con la partecipazione di ospiti disabili del Cottolengo.

Non solo. La cura degli anziani e l'attenzione al loro mondo, grande risorsa di preziosi valori di vita e di sapienza. La Piccola Casa, quest'anno, ha deciso di dedicare a loro, ospiti delle tante residenze assistenziali dell'ente, i ricavi del 5xMille. Per questo nelle Case (Piemonte, Val d'Aosta, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio e Sardegna), vengono accolti e curati con amore, inseriti in un ambiente familiare, garantendo loro una presenza qualificata, per una vita quotidiana più serena. Molti ospiti storici sono completamente a carico dell'ente, con tanti anziani in difficoltà in grado di contribuire, solo in parte, alle spese assistenziali.

La priorità della Piccola Casa, sin dalla fondazione (1832), per volere di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, è essenzialmente quella di occuparsi di fornire assistenza socio-sanitaria a persone che si trovano in situazioni di difficoltà, sia essa derivante da problemi di indigenza, sia di emarginazione sociale. Una missione nobile che dura da 184 anni. Quasi due secoli di storia della solidarietà con numeri, ogni anno, importanti in Italia e nel mondo: 455.623 beneficiari di assistenza sanitaria, 5mla bambini assistiti dai servizi educativi, 5.650 persone (disabili, anziani e senza fissa dimora) a cui viene data accoglienza, 130mila pasti gratuiti distribuiti.

«L'onorificenza ricevuta - dice Fratel Marco - è un grande onore non per me, ma per la Piccola Casa, i volontari, i disabili e i detenuti che ogni giorno rendono attuale il carisma del mio fondatore in carcere, sul fronte della povertà e della disabilità.

Abbiamo cercato in questi anni di cancellare il pregiudizio che al Cottolengo siano rinchiusi mostri da tenere nascosti. I mostri ci sono ma, come diceva il mio fondatore, sono le perle del Signore. Mostri di bontà».

Un impegno grande in undici regioni italiane e anche in altri Paesi (Ecuador, India, Kenya, Tanzania, Svizzera e Florida).

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