Brindisi - L'ex sindaco di Brindisi, Giovanni Antonino, l'imprenditore Luca Scagliarini e tre funzionari
della British Gas sono stati arrestati con l'accusa di corruzione e concussione, in merito
all'inchiesta sulla realizzazione di un rigassificatore nell'area portuale di "Capo Bianco". Polizia
e militari della Guardia di Finanza hanno effettuato numerose perquisizioni e sono state anche
acqusite documentazioni presso i ministeri dell'Ambiente delle Attività produttive per verificare
l'iter delle autorizzazioni.
La costruzione
del rigassificatore British Gas a Brindisi - che oggi ha portato ad arresti, al sequestro
dell'area di Capobianco antistante il porto messapico e all'acquisizione di documenti nei
ministeri dell'ambiente e delle attività produttive - è una delle questioni che aggrega
trasversalmente le amministrazioni locali, da quella di centrodestra del Comune a quelle di
centrosinistra di Provincia e Regione, e che divide il governo di centrosinistra nazionale e
regionale. Di fronte ai duri "no" pronunciati ripetutamente dal presidente della Regione Puglia,
Nichi Vendola, infatti vari esponenti del governo Prodi hanno spesso affermato, anche di
recente, la propria diversa opinione.
Delle opposizioni alla costruzione a Brindisi ebbe a lamentarsi lo stesso premier britannico,
Tony Blair, con il presidente del consiglio dei ministri, Romano Prodi, il 6 novembre scorso.
Quello di Brindisi è uno dei due rigassificatori in costruzione in Italia e si sarebbe dovuto
completare per il 2009: un altro è in costruzione in Veneto, nel Rodigino, davanti alle coste
del Polesine, e dovrebbe entrare in funzione nel 2008, secondo le previsioni.
Quella del rigassificatore pugliese è la storia più controversa. Oltre alle opposizioni della
comunità locale con marce, manifestazioni e sit-in, e ai rifiuti di Vendola, il Comune ha fatto
ricorso al Tar e al Tribunale di Brindisi e il sindaco, Domenico Mennitti (Forza Italia, ha anche
minacciato le dimissioni.
A novembre la Brindisi Lng (società della British Gas) ha avviato, tra le proteste, i lavori.
Il 27 dicembre scorso il governo ha deciso di riaprire la Conferenza dei Servizi, riavviando
la procedura per la valutazione di impatto ambientale (Via) e la discussione con la
popolazione. In conseguenza di tale decisione, tuttavia, non c'è stato un blocco dei lavori di
costruzione dello stabilimento, come invece chiedevano le amministrazioni locali e gli
oppositori del rigassificatore. Il ministro Bersani in dichiarazioni pubbliche sottolineò, al
contrario, che la riconvocazione della conferenza dei servizi «di per sè non significa una
sospensione dei lavori».
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