Potrebbero essere altri nove i bambini coinvolti nel caso dei presunti abusi sessuali della scuola materna «Olga Rovere» di Rignano Flaminio. Lo ha rivelato ieri pomeriggio Carlo Taormina intervenendo a una manifestazione organizzata nel piccolo centro alle porte di Roma.
«La Procura di Tivoli - ha detto lavvocato - sta verificando se nove di loro, che prima erano stati ascoltati come testimoni, possano a loro volta essere stati vittime. Credo che elementi probatori che allinizio sono stati sottovalutati e non compresi, debbano ancora emergere». E già nei prossimi giorni inizierà un supplemento dindagini, che mirerà soprattutto a far luce sul terzo sito che potrebbe essere stato teatro delle violenze, quel casolare alle porte del paese individuato già a luglio dello scorso anno.
È così che, con prepotenza, irrompe lattualità nelliniziativa organizzata dal popolare conduttore radiofonico Mario Corsi, per tutti «Marione», e dallAgerif, lAssociazione genitori Rignano Flaminio: un corteo contro la pedofilia in un luogo simbolo, da tempo sotto i riflettori. Ad aprire la sfilata cè un grande cuore rosso di stoffa sorretto da due bambine e, poco dietro, uno striscione: «Con la luce accesa, luomo nero non fa paura». Sono in tanti a essere arrivati dalla capitale e dintorni, mille scarsi secondo le forze dellordine, 1.500 secondo gli organizzatori. Sono pochi, pochissimi, e questo nessuno lo può mettere in discussione, gli abitanti di Rignano scesi in strada.
La saracinesche dei negozi, per la maggior parte, rimangono abbassate, molti non si muovono da casa, sbirciano dietro le finestre. «Scendi giù, scendi giù, manifesta anche tu», gridano dal serpentone che nelle vie strette e lunghe del paese sembra non finire mai, ma nessuno raccoglie linvito. «Ci hanno lasciati soli, ci hanno chiuso la porta in faccia, nessuno ci ha mai chiesto se avevamo bisogno di aiuto», si sfoga allora la madre di una presunta vittima.
Unaltra, Barbara Malatesta, va ancora più a fondo: «Alcuni hanno vissuto male questa manifestazione, come fosse una provocazione, avevano paura che potesse succedere qualcosa e hanno cercato di non farcela fare». Ma il corteo arriva fin sotto il municipio senza difficoltà, tra cori da stadio, «chi non salta è luomo nero», e palloncini bianchi liberati verso il cielo, fino allultimo striscione liberatorio: «Dio stramaledica i pedofili». Al rompete le righe è soddisfatto Michele Baldi, fondatore del Movimento per Roma.
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