Roma - Tre maestre, Patrizia Del
Meglio, Silvana Magalotti e Marisa Pucci, e l’autore tv Gianfranco
Scancarello, marito di Del Meglio, rischiano di finire sotto processo,
a Tivoli, per i presunti abusi sessuali ai danni di 21 bambini della
scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio.
È quanto emerge dall’avviso di chiusura indagine notificata oggi
ai difensori degli indagati. Chiesta l’archiviazione per la maestra
Assunta Pisani, la bidella Cristina Lunerti e il benzinaio cingalese
Kelum Weramuni Da Silva.
Il capo di imputazione Sono vari i comportamenti elencati dal pm della
procura di Tivoli, Marco Mansi, nell’avviso di conclusione delle
indagini, passo che solitamente prelude a una richiesta di rinvio a
giudizio, nei confronti delle tre maestre della scuola materna
dell’istituto "Olga Rovere" di Rignano Flaminio, Patrizia Del Meglio,
Marisa Pucci e Silvana Magalotti e del marito della prima, l’autore tv
Gianfranco Scancarello.
Episodi che sarebbero stati commessi nel corso dell’anno
scolastico 2005-2006 e, soltanto per una minore, durante l’anno
scolastico 2001-2002.
Torture sessuali "Li conducevano - si legge nel capo
d’imputazione - in orario scolastico, in gruppo o singolarmente,
con uso di vetture quali quella in uso a Marisa Pucci (una "Fiat 500"
o tipo pulmino-furgone), sottraendoli e ritenendoli contro la volontà
espressa o tacita dei rispettivi genitori, e, privandoli indebitamente
della libertà personale, in abitazioni private, nel bagno o in un’aula
o in un punto riparato sottostante la scuola materna frequentata
dai minori, ovvero in altri luoghi non identificati. Quindi li facevano
assistere e/o partecipare attivamente ad atti a sfondo sessuale (in
particolare, toccamenti, percosse reciproche, sodomizzazioni,
masturbazioni, penetrazioni) tra loro e altri soggetti non identificati".
Minacce di morte "Li inducevano - anche con l’uso della violenza o minacce di danni
fisici o di morte anche ai rispettivi genitori - a praticare
reciprocamente su loro stessi atti di esplicita natura sessuale
anche con l’uso di strumenti (vibratore, penna, pezzi di vetro, e
altro non precisato) con l’inserimento di questi strumenti nei
genitali femminili delle bambine e con uso lesivo degli stessi
strumenti in danno dei minori di sesso maschile".
Giochi sessuali "Li sottoponevano,
inoltre, a giochi a sfondo sessuale tra loro o con essi indagati, in
particolare denominati, secondo quanto riferito dalle giovani
vittime, "il gioco della puntura" e "il gioco del pisello", nel corso dei
quali i bambini subivano penetrazione o dovevano toccare i genitali
e altre zone erogene degli adulti, commettendo gli atti di violenza
sessuale in gruppo o comunque essendo tutti o alcuni riuniti nel
medesimo posto".
Cappucci, siringhe e diavoli "Li sottoponevano, infine, nello stesso contesto, senza motivo, a maltrattamenti e percosse, in quanto, sistematicamente con carattere di abitudinarietà, li legavano dopo averli spogliati, praticavano sui medesimi, con uso di siringhe, prelievi di sangue o inoculazione di sostenze varie quali narcotici, stupefacenti o altre lesive della salute delle persone, alcune contenenti benzodiazepine, e li terrorizzavano o li traumatizzavano, vestendosi da diavolo o coniglio nero o altro ancora con uso di cappucci e mostrandosi ai medesimi completamente o parzialmente nudi".
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