Rignano, il pm: "Bambini seviziati e minacciati"
13 Gennaio 2009 - 17:59Torture e minacce sono alcuni dei comportamenti elencati dal pm della procura di Tivoli, Marco Mansi, nell’avviso di conclusione delle indagini, nei confronti delle tre maestre della scuola materna dell’istituto "Olga Rovere"
Roma - Tre maestre, Patrizia Del
Meglio, Silvana Magalotti e Marisa Pucci, e l’autore tv Gianfranco
Scancarello, marito di Del Meglio, rischiano di finire sotto processo,
a Tivoli, per i presunti abusi sessuali ai danni di 21 bambini della
scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio.
È quanto emerge dall’avviso di chiusura indagine notificata oggi
ai difensori degli indagati. Chiesta l’archiviazione per la maestra
Assunta Pisani, la bidella Cristina Lunerti e il benzinaio cingalese
Kelum Weramuni Da Silva.
Il capo di imputazione Sono vari i comportamenti elencati dal pm della
procura di Tivoli, Marco Mansi, nell’avviso di conclusione delle
indagini, passo che solitamente prelude a una richiesta di rinvio a
giudizio, nei confronti delle tre maestre della scuola materna
dell’istituto "Olga Rovere" di Rignano Flaminio, Patrizia Del Meglio,
Marisa Pucci e Silvana Magalotti e del marito della prima, l’autore tv
Gianfranco Scancarello.
Episodi che sarebbero stati commessi nel corso dell’anno
scolastico 2005-2006 e, soltanto per una minore, durante l’anno
scolastico 2001-2002.
Torture sessuali "Li conducevano - si legge nel capo
d’imputazione - in orario scolastico, in gruppo o singolarmente,
con uso di vetture quali quella in uso a Marisa Pucci (una "Fiat 500"
o tipo pulmino-furgone), sottraendoli e ritenendoli contro la volontà
espressa o tacita dei rispettivi genitori, e, privandoli indebitamente
della libertà personale, in abitazioni private, nel bagno o in un’aula
o in un punto riparato sottostante la scuola materna frequentata
dai minori, ovvero in altri luoghi non identificati. Quindi li facevano
assistere e/o partecipare attivamente ad atti a sfondo sessuale (in
particolare, toccamenti, percosse reciproche, sodomizzazioni,
masturbazioni, penetrazioni) tra loro e altri soggetti non identificati".
Minacce di morte "Li inducevano - anche con l’uso della violenza o minacce di danni
fisici o di morte anche ai rispettivi genitori - a praticare
reciprocamente su loro stessi atti di esplicita natura sessuale
anche con l’uso di strumenti (vibratore, penna, pezzi di vetro, e
altro non precisato) con l’inserimento di questi strumenti nei
genitali femminili delle bambine e con uso lesivo degli stessi
strumenti in danno dei minori di sesso maschile".
Giochi sessuali "Li sottoponevano,
inoltre, a giochi a sfondo sessuale tra loro o con essi indagati, in
particolare denominati, secondo quanto riferito dalle giovani
vittime, "il gioco della puntura" e "il gioco del pisello", nel corso dei
quali i bambini subivano penetrazione o dovevano toccare i genitali
e altre zone erogene degli adulti, commettendo gli atti di violenza
sessuale in gruppo o comunque essendo tutti o alcuni riuniti nel
medesimo posto".
Cappucci, siringhe e diavoli "Li sottoponevano, infine, nello stesso contesto, senza motivo, a maltrattamenti e percosse, in quanto, sistematicamente con carattere di abitudinarietà, li legavano dopo averli spogliati, praticavano sui medesimi, con uso di siringhe, prelievi di sangue o inoculazione di sostenze varie quali narcotici, stupefacenti o altre lesive della salute delle persone, alcune contenenti benzodiazepine, e li terrorizzavano o li traumatizzavano, vestendosi da diavolo o coniglio nero o altro ancora con uso di cappucci e mostrandosi ai medesimi completamente o parzialmente nudi".
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