Roma

Rigoletto, Gilda e l’eterno «gioco» degli equivoci

Tocca alla prima opera della trilogia popolare di Giuseppe Verdi chiudere la stagione estiva del Teatro dell’Opera che come ogni anno viene ospitata alle terme di Caracalla. Questa sera, infatti, debutta il «Rigoletto» in un nuovo allestimento della fondazione lirica capitolina. L’opera resterà in scena fino al prossimo 8 agosto. Riflettori puntati su un titolo (composto da Verdi prima di «Traviata» e «Trovatore») assente nel cartellone estivo dell’Opera da tre lustri e che l’ente lirico capitolino ha realizzato con un cast interessante, pensato con voci leggere che, grazie alla buona amplificazione delle terme romane, riusciranno a raggiungere gli spettatori.
Due Gilda di nuova generazione vestiranno i panni della «bella incognita borghese», la protagonista femminile: Jessica Pratt (per le recite di stasera, del 31 luglio e del sei e otto agosto) che ha debuttato in questo ruolo nella scorsa stagione a Como e il soprano russo Ekaterina Sadovnikova (per le repliche di domani e per il 4, il 7 e l’8 agosto) che ha interpretato la figlia del buffone all’Opera di Liegi a marzo.
Il podio nelle sette rappresentazioni è riservato al maestro Donato Renzetti, la regia, invece è firmata da Lamberto Puggelli che dopo la collaborazione negli anni Settanta con Strehler al Piccolo di Milano, vanta nel teatro lirico una lunga carriera con oltre duecento regie. Il suo «Rigoletto» sarà messo in scena come una tragedia degli equivoci dove tutti si travestono, si mascherano, sono altro da sé: il duca è il despota libertino e prepotente, ma è anche lo studente povero; Rigoletto è il buffone laido e il padre amoroso; Gilda si traveste da uomo e si fa uccidere per amore e il suo sentimento, nascosto al padre, la conduce al finale tragico. «A Caracalla - spiega il regista -, in questo rudere intriso di antichità e storia, s’innalza il dolore di un padre, evocato dalla musica, a cui assistono indifferenti e immobili maschere bianche, in un tempo fuori dal tempo. Poi, improvvisamente, ci ritroviamo fra i magnifici arazzi dei Gonzaga, siamo a una festa cinquecentesca opulenta e carnale, esattamente come volevano Giuseppe Verdi e il librettista Francesco Maria Piave ».


Tre tenori i tenori arruolati: Celso Albelo (28, 31 luglio; 6 e 8 agosto), Valter Borin (29 luglio e 7 agosto) e Jean-François Borras (4 agosto) che daranno voce al duca di Mantova, il despota libertino che per sedurre Gilda si traveste da studente povero; Rigoletto, il rozzo buffone e allo stesso tempo padre amoroso, è interpretato invece da Vladimir Stoyanov (28, 31 luglio; 4, 6, 8 agosto) e Stefano Antonucci (29 luglio e 7 agosto).

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