«Rilanciamo il centrodestra»

Erika Falone

Aveva poco o nulla della tribuna politica, l'incontro dell'Associazione Popolari Europei per la Liguria che si è svolto ieri pomeriggio al Jolly Hotel. Niente toni accesi, ma tanta voglia di confrontarsi e fare il punto sui diversi programmi elettorali. Questo il primo scopo del presidente dell'Associazione, Tullio Mazzolino, che ha fatto sedere di fronte a una platea azzurra e socialista, ma non solo, rappresentati dei principali partiti della coalizione di centrodestra. L'Associazione Popolari Europei per la Liguria, nasce per dare voce a chi si riconosce nell'area culturale della Casa delle libertà, «e in particolare nei valori cristiani - spiega il presidente Tullio Mazzolino -: famiglia, diritti della persona, etica, valori».
Renata Oliveri, candidata per Forza Italia, Andrea Cuneo, capogruppo dell'Udc in consiglio provinciale a Genova (in rappresentanza del coordinatore Gianluca Calcagno) e Agostino Bozzo, capogruppo di An a Palazzo Spinola, si sono confrontati a lungo proprio su questi temi. Il dibattito - moderato da Ferruccio Repetti, cronista de Il Giornale -, ha preso avvio direttamente dalle domande del pubblico. Domande incalzanti, che mettono in discussione l'impegno e la strada compiuta fin'ora. E che esigono risposte su quella ancora da fare. «Troppo spesso le incomprensioni nella politica italiana nascono dall'assenza di dialogo. Dare agli iscritti all'Associazione la possibilità di incontrare i candidati di centrodestra, in questa forma diversa di scambio di opinioni - dice il presidente dell'Associazione -, ci è parso un modo per dare il nostro contributo».
Dalle esigenze dei comuni alla sanità, dalla centralità della famiglia al sistema educativo, passando per le critiche alla sinistra. Per finire sui valori del cristianesimo, richiamati anche in chiusura da Marco De Petro. «Una società che non si riconosce nei suoi valori - commenta in proposito Renata Oliveri -, non è in grado di trovare un dialogo costruttivo con altre società. Da laica, riconosco in questo senso l'importanza dell'insieme dei valori cristiani, come momento di identificazione per il nostro stato».

Particolarmente applaudito l'intervento dell'opinionista Peppino Orlando, che ha chiesto ai candidati di centrodestra di prendersi la responsabilità di interpretare le tesi di chi, come lui, pur definendosi «intellettuale cattolico comunista», non si sente rappresentato dalla sinistra di oggi.

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