Rimini - Sono maggiorenni da poco, incensurati e di buona famiglia. In queste ore stanno rispondendo alle domande degli investigatori che indagano sul tentativo di omicidio di Andrea Severi, 44 anni, il clochard tarantino che fu dato alle fiamme mentre dormiva su una panchina a Rimini lo scorso 10 novembre e che fu ridotto in fin di vita, per poi cominciare una lenta guarigione. Li ha individuati la squadra mobile della questura di Rimini, nell’eventualità di un fermo di polizia giudiziaria per tentativo di omicidio. Severi, che ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul cinquanta per cento del corpo, è ancora ricoverato al centro grandi ustionati di Padova.
Il movente Avrebbero ammesso le loro responsabilità, dichiarando di aver compiuto il gesto per divertimento, i quattro giovani fermati dalla mobile di Rimini per il tentato omicidio del clochard. Secondo le indagini i quattro avrebbero anche scherzato tra di loro, al telefono, mentre leggevano i giornali che riportavano la notizia del gesto.
Non ci sarebbero attriti particolari con il senzatetto dato alle fiamme e per gli investigatori è quindi da escludere la matrice politica del gesto. I giovani, peraltro, avevano già preso di mira in passato Severi, lanciandogli addosso alcuni petardi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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