Rincari e cantieri: le lamentele di chi non ha fatto le ferie

Rincari e lavori in corso in cima alla classifica delle lamentele dei residenti rimasti a Milano nel mese di agosto. Costretti non solo a subire l’aumento dei prezzi per l’acquisto dei beni di consumo, ma anche a non poter circolare liberamente a causa dei cantieri che bloccano le vie di mezza città. È quanto emerge da una ricerca condotta dal Codacons, che ha raccolto tutte le proteste dei milanesi che hanno scelto di non andare in vacanza. Al terzo posto nella top ten delle lagnanze, i programmi televisivi pieni di repliche dei soliti programmi, come «Il commissario Rex» e «Le sorelle McLeod». Nella classifica compaiono anche i trasporti inadeguati, i negozi chiusi, i servizi pubblici ridotti, le multe, gli schiamazzi notturni, le truffe e i disservizi nei ristoranti.
Con risultati in parte differenti rispetto all’estate scorsa, quando la principale lamentela era stata per la mancanza di esercizi commerciali aperti, mentre i cantieri si erano posizionati al quinto posto e all’ottavo si erano distinti i disguidi delle compagnie telefoniche. Anche se il primo problema resta quello dei prezzi troppo alti. «I pochi negozi rimasti aperti in città - denuncia l’associazione dei consumatori - hanno approfittato della minor concorrenza per alzare le tariffe. E lo stesso si può dire per i pubblici esercizi, dai ristoranti ai locali».
Come sottolinea infatti il presidente del Codacons, Marco Donzelli, «soprattutto nelle vie centrali di Milano i negozi approfittano dell’afflusso di turisti per ritoccare i prezzi nei mesi estivi. Può capitare per esempio di comprare un gelato in piazza Duomo e scoprire che costa molto di più che in primavera». Di difficile soluzione invece il problema dei cantieri, in quanto i lavori devono per forza essere realizzati quando il traffico è ridotto. Anche se Donzelli ricorda: «Da tempo chiediamo al Comune di realizzare le riasfaltature utilizzando materiali drenanti. Durano infatti fino a sei anni, evitando di dover rifare ogni estate il fondo delle strade. Ma costano di più e l’Amministrazione preferisce puntare al risparmio».
Muoversi con i mezzi pubblici ad agosto poi è un vero e proprio supplizio. Soprattutto in periferia, si rischia di aspettare fino a mezz’ora sotto il sole cocente, per poi salire su un autobus affollato e senza aria condizionata. «Una parziale riduzione del numero delle corse è fisiologica - sottolinea Donzelli -, ma occorre una maggiore turnazione delle vacanze degli autisti per evitare disagi ad agosto».

Infine una nota positiva: migliora il risultato per quanto riguarda le aperture dei negozi. L’estate scorsa quello delle saracinesche abbassate era stato il problema più sentito mentre quest’anno è stato solo il quinto.

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