Rino Gaetano tra nuovi fan e vecchi colleghi

Simone Mercurio

Un fascio di luce illumina l’inseparabile cappello a cilindro poggiato sulla Eco rossa, la mitica chitarra elettrica di Rino Gaetano, dritta su un piedistallo sul palco. La sua voce, ripresa da una radio romana dove negli anni Settanta Rino teneva una trasmissione, si diffonde nella Sala Sinopoli e un brivido ci percorre la schiena. A seguire, parte il riff iniziale di E io ci sto, canzone tra le più emblematiche dell’indimenticato cantautore calabrese, nonché titolo del concerto-omaggio che si è tenuto mercoledì al Nuovo Auditorium nel 25° anniversario della sua scomparsa. Era il 2 giugno del 1981 quando, a soli 30 anni, Rino Gaetano moriva in un incidente stradale sulla via Nomentana. Dopo tanti anni ancora una festa in omaggio a Rino, alla sua originalità. E al Nuovo Auditorium ci sono i suoi amici, i «discepoli» e i suoi tanti, e sempre di più, fan. Anche giovanissimi. C’è l’amico e collaboratore, Bruno Franceschelli. C’è la sorella Anna e i due nipoti. Ci sono, in platea, i Crash e i Pandemonium, le band che hanno suonato con lui fino alla scomparsa. C’è Enrico Bassignano della Rca, casa discografica del cantautore che, con un pizzico d’orgoglio, fa notare che il suo nome è dentro il testo di Nuntereggae più. C’è Luca Barbarossa che canta Aida e propone la sua Yuppies, figlia lampante dello stile di Rino. C’è Andrea Ravera, il «cantattore» di Trastevere oggi in tv a «Parla con me» della Dandini, che presenta gli ospiti e i cantanti sul palco. «Per me Rino è come uno zio - dice Ravera - De Andrè è un padre, Gaber è il maestro». Una festa per Rino, dunque. Irriverente, dissacrante, contagiosa, divertente e mai banale, come la sua musica. E c’è tutta una generazione di nuovi cantautori italiani a omaggiarlo sul palco. C’è Simone Cristicchi, quello del tormentone su Biagio Antonacci, che gli dedica un sonetto in romanesco e canta poi Le beatitudini. C’è un ispirato Sergio Cammariere, cugino di Rino, che non dice una parola ed emoziona al piano con I tuoi occhi sono pieni di sale e Ad esempio a me piace il Sud. Pino Marino propone Ma il cielo è sempre più blù e i teatrali Tetes De Bois cantano Tu, forse non essenzialmente tu. C’è il giovane milanese Bugo con Ok papà e La Festa di Maria, il livornese Bobo Rondelli e la Rino Gaetano Band con nipoti di Rino inclusi. Lo scatenato Marco Morandi, figlio di Gianni, canta l’inedita Io nuoto a farfalla, mentre Angela Baraldi recita uno scritto e interpreta Mio fratello è figlio unico.

C’è, infine, il redivivo Francesco Baccini, che dopo l’avventura al reality show Rai, «Music Farm», dichiara «sono tornato in me» e canta Gianna, forse l’hit più popolare di Rino e Nuntereggae più, riaggiornata e corretta fra nomi e situazioni oggi sempre più attuali. Come la musica di Rino.

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