Risale la produzione, la recessione rallenta

Primi timidi segnali di stabilizzazione nella caduta dell’attività industriale in aprile, anche se il ricorso alla cassa integrazione «è molto vicino ai massimi del 1993». Nella consueta indagine mensile rapida il Centro studi Confindustria rileva infatti che «per la prima volta dopo undici mesi, l’indice di produzione destagionalizzato segnala una variazione mensile positiva: +1,5% in aprile su marzo, quando si è avuto un calo del 3,2% su febbraio (-2,2% nei dati provvisori)». I nuovi ordini (in volume) acquisiti dalle aziende industriali, si legge nel rapportino Csc, si riducono in aprile sia su marzo (-0,9%), sia sullo stesso mese del 2008 (-15,5%). «I dati di produzione e ordini - sottolinea il Csc - sono segnali di una possibile stabilizzazione della caduta dell’attività industriale e anticipano un calo nel secondo trimestre meno marcato di quello del primo. Conferme in tal senso vengono anche dalle recenti indagini qualitative condotte da Banca d’Italia e Unioncamere che rilevano entrambe una diminuzione dei giudizi negativi degli imprenditori su investimenti e attese di produzione».
Quanto alla cassa integrazione, «nel periodo gennaio-marzo, in termini di unità di lavoro dipendenti, il monte ore autorizzate di Cig in rapporto alla forza lavoro è stato in media l’1,21% (annualizzato)», comunque inferiore al picco del 1993, che, aggiunge il Csc, «è stato all’1,4% e quello nell’84 al 2,1%». E anche se a fine 2010 il Pil «sarà ancora di oltre il 3% inferiore ai livelli del primo trimestre 2008%, il ritmo della recessione si sta attenuando», scrive il Csc, spiegando che «la parte di gran lunga più ampia (quasi il 90%) della caduta del Pil potrebbe essere alle nostre spalle».
E segnali di miglioramento arrivano anche dall’Isae che vede salire, dopo due mesi di calo, la fiducia dei consumatori archiviando così il miglior risultato dal dicembre 2007.
Positivo il commento del ministro Claudio Scajola: «La crisi c’è ma è superabile. I dati della produzione industriale di aprile sono i primi segnali di una inversione di tendenza. Ciò fa pensare - ha sottolineato Scajola - che i provvedimenti del governo siano stati utili e che la congiuntura negativa internazionale stia volgendo alla fine. Secondo i più recenti dati, a febbraio abbiamo registrato rispetto al mese precedente un aumento degli ordinativi dall’estero del 3,5% e una moderata crescita dell’export complessivo (+0,6% destagionalizzato): si tratta di risultati che devono indurci a guardare con fiducia alla capacità del nostro sistema produttivo, di reagire e di essere competitivo sui mercati internazionali». «Tutti coloro che hanno azzardato delle previsioni nell’ultimo periodo - ha aggiunto - le hanno sbagliate.

Io non appartengo nè ai corvi nè ai falchi e neppure alle colombe, ma a chi pensa con ragionevolezza che la crisi finanziaria è diventata anche una crisi dell’economia reale, che è un periodo difficile, ma è superabile».

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