Il risanatore del Botteghino che dice sempre no

Ugo Sposetti è nato a Tolentino, in provincia di Macerata, il 21 gennaio 1947. La sua carriera nel Pci inizia negli anni 70 e culmina con la nomina di segretario della federazione di Viterbo. Due anni dopo viene scelto come presidente della Provincia del capoluogo laziale. Nel 1987 arriva in Senato, dove rimane fino al 1994. Nel 1995 diventa sindaco di Bassano in Teverina (Viterbo) per due legislature. Dal 1996 al 2001 entra nella segreteria tecnica del ministero delle Finanze, poi viene scelto da Piero Fassino come tesoriere dei Ds. L’enorme indebitamento della Quercia costringe i Ds a cedere alcuni immobili, su tutti la sede storica del partito in via Botteghe Oscure. La battaglia personale di Sposetti porta a ridurre, nel 2006, l’indebitamento del partito a 169 milioni di euro.
Il tesoriere dei Ds diventa «famoso» nei mesi scorsi, quando scoppia la polemica sull’elenco degli elettori alle primarie del 2005, che portarono alla scelta di Romano Prodi come candidato alla poltrona di presidente del Consiglio. Ai sei candidati alle nuove primarie del prossimo 14 ottobre, che avevano chiesto di consultare quell’elenco, risponde: «Ce li ho io, sono conservati in un armadio in un luogo top secret e nessuno, né Veltroni, né gli altri candidati alla segreteria del Pd, può utilizzarli per fare campagna elettorale senza il via libera dell’intero centrosinistra».

Qualche mese prima si era lamentato per la difficoltà di finanziare le nuove primarie: «Dicono che i partiti fanno schifo, sono una casta, ma poi devono tirare fuori i soldi per le primarie. Basta, sono stanco, non faccio debiti per organizzarle».

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