Riscaldamento, ecco le nuove regole

Domani la riaccensione dei termosifoni. No alle temperature tropicali, il termometro nelle case non dovrà superare i venti gradi Il Comune: «Più controlli sulle caldaie: sarà obbligatorio rifare gli impianti con più di 15 anni»

È arrivato il momento di salutare definitivamente l’estate e le temperature miti di questo inizio di autunno quasi innaturali. L’aria fredda e il vento sono scesi dal Nord Europa. Niente paura, però: da domani si potrà accendere il riscaldamento, con un’accortezza. Niente caldo tropicale, il limite massimo consentito all’interno delle abitazioni è di 20 gradi (più 2 gradi di tolleranza) come prevede il decreto 412/93. Non sembra, ma un grado in più o in meno può fare la differenza, anche in termini ambientali: gli impianti di riscaldamento, infatti, sono responsabili del 21 per cento delle emissioni di Pm10. In particolare il gasolio produce l’84 per cento di tutte le emissioni di polveri sottili emesse dalle caldaie. Polveri sottili che sarebbero in diminuzione secondo gli ultimi dati fornititi da Palazzo Marino: «Nel 2009 - annuncia con soddisfazione l’assessore all’Ambiente Edoardo Croci - la concentrazione media annuale si attesta su 41 microgrammi al metro cubo, contro i 42 del 2008 e una media di 49 dei 6 anni precedenti (2002-2007) contro il limite di 40 microgrammi al metro cubo stabilito dall’Unione europea». Palazzo Marino annuncia la linea dura sui controlli: saranno sottoposti a verifiche almeno il 5 per cento degli impianti autonomi (di potenza inferiore a 35kW) e almeno il 15 per cento di quelli centralizzati (superiori o uguali a 35 kW). Attenzione alle caldaie con più di 15 anni: se non rispettano il parametro stabilito per legge l’utente sarà costretto a riqualificare l’impianto nel suo complesso. L’anno scorso sono stati effettuati 12.383 controlli in tutto, di cui 6.325 su impianti autonomi, 5.947 su quelli centralizzati e 111 sui sistemi di teleriscaldamento. Non sfugge ai termometri del Comune nemmeno la temperatura interna alle case: lo scorso anno sono state effettuate 100 verifiche a campione nei locali di pubblico esercizio e negli uffici e 25 su richiesta dei cittadini. Per richiedere una misurazione della temperatura a casa propria basta compilare il modulo scaricabile on line (www.comune.milano.it - ho bisogno di - controllo e manutenzione impianti termici) o telefonare al servizio energia di Palazzo Marino (02-88454334). Il costo? Sessanta euro solo se l’ispezione non accerti il superamento dei limiti massimi consentiti.
Chi volesse avere caldaie più efficienti e meno inquinanti può beneficiare 2 milioni di euro - il bando sarà pubblicato a breve - messi a disposizione dell’amministrazione per la trasformazione a gas naturale degli impianti e per la sostituzione di quelli con più di 15 anni di età. L’anno scorso hanno fatto ricorso agli incentivi 99 tra proprietari e condomini per un valore di oltre un milione di euro. A breve saranno convertiti a metano anche gli ultimi 86 impianti a gasolio che riscaldano gli uffici comunali, che andranno ad aggiungersi ai 16 trasformati all’inizio della stagione.

Un capitolo importante in questo senso è rappresentato dall’efficienza energetica degli edifici, che il Comune favorisce riducendo gli oneri di urbanizzazione per le nuove costruzioni e il teleriscaldamento, che l’amministrazione intende sviluppare: obiettivo per 2012 raggiungere i 160 km di rete che ridurrebbero di 14 tonnellate l’anno le emissioni di polveri sottili e 111 tonnellate di anidride carbonica.

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