(...) regionale approvata a ottobre disponeva la soppressione della Fondazione Colombo ma contestualmente prevedeva la creazione di unidentica struttura, diversa forse solo nel nome, che ne avrebbe ereditato funzioni e attività. Ai più era apparso un assurdo «spreco» di risorse, ma ormai tutti avevano metabolizzato questa scelta. Invece adesso la Regione, dopo tante pressioni, è riuscita a ottenere la messa in liquidazione della Fondazione Colombo, senza che però si sappia ancora qualcosa del futuro.
«Mi spiace, ma dico niente - frena Mario Bozzi Sentieri, presidente della Colombo -. Anche perché a fine mese abbiamo un consiglio direttivo che dovrà esprimersi su questo argomento. Non sarebbe corretto dire qualsiasi cosa prima». Un no comment che però non può negare come la decisione sia stata ormai assunta e manchi soltanto lufficialità della ratifica del consiglio. Tutti a casa, dunque. Ma cosa comporta questo? I primi dubbi riguardano proprio il patrimonio della Fondazione. Se ci fosse già la nuova struttura, sarebbe facile e intuibile per il curatore trasferire tutto senza eccessivi problemi. Ma in assenza di un «erede» naturale un professionista incaricato di gestire il patrimonio potrebbe doversi comportare da professionista, agire in modo formale e asettico. Anche vendendo quello che si trova davanti.
Tutto da comprendere è anche il destino delle inziative. Perché non più tardi di fine dicembre la Regione aveva dato alla Fondazione Colombo mandato (e i fondi derivanti dai contributi europei) per uniniziativa biennale dedicata al recupero delle tradizioni e del folklore. Così come già in programma sono una mostra fotografica di Giorgio Bergami, una collettiva di artisti sudamericani, appuntamenti jazz di rilievo. Teoricamente sarebbe tutto già pronto, gli appuntamenti potrebbero essere rispettati ugualmente, ma in assenza dellorganizzatore qualsiasi evento è da considerarsi a rischio.
I motivi della «sostituzione» delle Fondazioni (o per adesso, della soppressione dellunica Fondazione esistente) bisognerebbe chiederli a chi ha voluto la legge regionale. Ma resta comunque lattività condotta in questi ultimi anni dalla Fondazione Colombo, che si è sempre distinta nellorganizzare manifestazioni e iniziative che rispettassero la massima pluralità. Così veniva dato spazio anche ad argomenti poco politicalmente corretti, come linchiesta sulla «controresistenza» fatta dal Giornale, e i convegni sullassociazionismo e la filosofia cattolica, anche la più conservatrice.
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