Risiko, Zaleski punta 800 milioni su Generali

La lunga amicizia con il presidente Bernheim e la convergenza con Bazoli. Il Leone: «Mossa amichevole»

Massimo Restelli

da Milano

Generali torna al centro del gran ballo bancario di Piazza Affari. A consegnare l’«invito» è stato Romain Zaleski che ha investito più di 800 milioni per rastrellare il 2,2% della «dama» triestina di cui sono azioniste anche Mediobanca, Intesa, Unicredito, Capitalia e Mps. Gli stessi «cavalieri» protagonisti da giorni del gioco a incastro da cui potrebbe nascere un campione nazionale in grado di rispondere alla repentina discesa in Italia di Bnp Paribas: lunedì sera Parigi ha consegnato in Bankitalia il dossier della maxi Opa su Bnl ma i documenti saranno presto trasmessi anche a Isvap e Antitrust.
Il mercato scommette su un’aggregazione tra Intesa (più 2,6%) e Capitalia (meno 2,8%) o in seconda battuta con Monte Paschi. Nomi che figurano in uno studio sul tavolo dell’amministratore delegato, Corrado Passera, anche se ieri è arrivata prima la smentita di Intesa che ha messo per iscritto di «non avere in corso alcuna trattativa». Quindi di Capitalia (dove Premafin è salita al 3,1%) che ha specificato di non avere «né allo studio» né di volere iniziare a valutare tale ipotesi. Nei giorni scorsi l’ad Matteo Arpe aveva aperto a eventuali aggregazioni, previa però, una «valenza industriale» che ad oggi dunque mancherebbe.
Ricostruzioni a parte si tratta di toni assertivi con cui i due gruppi hanno risposto a una richiesta di chiarimento della Consob che ieri ha anche «ufficializzato» l’arrampicata di Zaleski nelle Generali (meno 1,4%) terminata il 15 febbraio. La smentita non ha però frenato gli acquisti su Intesa che si è avvicinata a quota 5 euro, il massimo da febbraio 2001. Una rincorsa collegata sia all’apertura del Crédit Agricole a un’eventuale acquisizione in Italia previa la garanzia di tenere la presa sulla banca sia alla generale effervescenza del credito: Jp Morgan ha promosso anche Sanpaolo (più 1,7%). Cui si è aggiunta la mossa di Zaleski. Da sempre vicino al presidente di Intesa, Giovanni Bazoli, l’ingegnere polacco spinge infatti al 6% il «peso» in Generali della galassia Intesa (incluso il 2% della Fondazione Cariplo) tra cui esiste un incrocio azionario a sostegno di un accordo di bancassicurazione da 5 miliardi di premi.
Generali ha accolto come «amichevole» l’investimento effettuato da Zaleski che, attingendo agli 1,4 miliardi ricavati da Italenergia, sarebbe anche diventato socio di Mediobanca. Alle prese con l’eventuale rinnovo del mandato, il presidente Antonine Bernheim auspica un rafforzamento dell’azionariato soprattutto in caso di attacco di Axa. «Tutti hanno gola ma dalle mie parti si dice che se uno vuole cantare deve avere la voce» ha stigmatizzato il fondatore della Tod’s e consigliere delle Generali, Diego Della Valle, ma sarebbe stato difficile individuare un cavaliere migliore di Zaleski.


Un «italiano d’adozione» come Bernheim (la figlia ha sposato il principe Orsini) con cui condivide anche la passione per il bridge. E che è legato a Bazoli da una «convergenza» di interessi che si dipana da Mittel a Banca Lombarda fino all’1,6% di Intesa conferito al Gruppo Lombardo.

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