«Risolvere il caso o niente fondi europei nel 2008»

Il riesplodere del problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Napoli e dintorni non è passato inosservato negli uffici della Commissione europea, che già lo scorso giugno aveva aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia.E alla piena ripresa dell’attività dopo la pausa per le feste di fine anno, i competenti funzionari comunitari riprenderanno in mano, per aggiornarlo, il fascicolo aperto a suo tempo a causa della «cronica crisi dei rifiuti che colpisce Napoli e il resto della regione». Del resto, il confronto tra Bruxelles e Roma sul fronte rifiuti in Campania non si è mai interrotto. Dopo l’apertura della procedura d’infrazione, le riunioni tecniche si sono susseguite a ritmo serrato. Anche perché l’Italia e la Campania rischiano multe salate e la perdita di finanziamenti comunitari.

Secondo le ultime informazioni raccolte, la Commissione è però ancora in attesa delle risposte italiane alle ultime osservazioni formulate. Mentre è ormai scaduto il termine del 24 dicembre fissato per l’attuazione del decreto varato lo scorso giugno e del piano rifiuti che prevedeva l’apertura di nuove discariche.

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