Sono 64 le società quotate a Piazza Affari che oggi staccheranno il dividendo. Di queste, poco meno della metà (26), fanno parte dellindice Ftsemib, il più importante del listino azionario milanese. In base ai calcoli degli analisti, la distribuzione di queste cedole ai soci dovrebbe provocare un impatto complessivo sull'indice di Borsa pari a circa l1,9%. Un effetto, quello delle cedole staccate, che ha un'altra tappa importante: la prossima è infatti prevista per lunedi 20 giugno.
Ma che cosa accade il giorno dello stacco del dividendo di unazione? E, soprattutto, per quale ragione lindice azionario subisce una perdita di valore? Per fornire delle risposte esaurienti proviamo a fare un esempio semplice, partendo dallesaminare quello che succederà allazione delle Generali. Venerdi 20 maggio il titolo del colosso assicurativo triestino ha chiuso le contrattazioni di Borsa a quota 15,58 euro. Allapertura odierna, il valore dellazione non partirà da 15,58 euro bensì da 15,13, in quanto è previsto il pagamento del dividendo ai possessori del titolo: questi ultimi potranno infatti contare su 0,45 euro (cioè il dividendo) in contanti e su 15,13 euro relativi al valore in Borsa del titolo che, sommati, faranno per lappunto 15,58 euro, cioè la quotazione del titolo Generali fissata alla chiusura precedente. Tenendo conto che oltre a Generali saranno, come anticipato, 64 i titoli che staccheranno il dividendo, lindice di Piazza Affari partirà con un valore di mercato di circa l1,90% in meno rispetto alla chiusura di venerdi, ma solo perché questo 1,9% sarà liquidato in contanti sotto forma di dividendi.
Cè, poi, una precisazione tecnica da fare: lo stacco del dividendo avviene con valuta 23 maggio (oggi) mentre laccredito del controvalore netto sul conto dellazionista avverrà con valuta 26 maggio (cioè il giovedi successivo). Archiviate le spiegazioni tecniche relative allo stacco delle cedole, possiamo anticipare che la campagna dividendi 2011 dovrebbe essere più generosa di quella del 2010. Anzi, per la precisione, il dividend yield di Piazza Affari (ovvero la somma di tutti i dividendi delle società quotate sul listino azionario italiano in rapporto alla capitalizzazione complessiva) questanno dovrebbe toccare il 4,25%: un livello più alto non soltanto rispetto a quello del 2010 (3,62%), ma anche dal 2000 a oggi.
Focalizzandosi sulle 26 principali azioni del Ftsemib che pagheranno il dividendo oggi, passiamo ora in rassegna le più generose, e quelle meno, rispetto allo scorso anno. Sono intanto 11 le società che liquideranno una cedola più sostanziosa. Si tratta, per la precisione, di Bulgari (0,12 euro per azione, il 140% in più rispetto agli 0,05 euro del 2010), Mediaset (0,35 euro, +59,1%), Tods (2 euro, +33,3%), Generali (0,45 euro, +28,6%), Luxottica (0,44 euro, +25,7%), Snam rete gas (0,23 euro, +15%), Exor (0,31 euro, +14,8%), Saipem (0,63 euro, +14,6%), Pirelli (0,165 euro, +3,5%) e Mediolanum (0,155 euro, +3,3%); Azimut, che lanno scorso aveva pagato una cedola di 0,05 euro più unazione ogni 60 possedute, questanno ha deciso di liquidare in contanti 0,25 euro per azione. Autogrill e Montepaschi di Siena, che nel 2010 avevano omesso di pagare la cedola, questanno sono tornate a remunerare i soci, rispettivamente, con 0,24 euro per azione e 0,0245 euro per azione.
Sette titoli, invece, hanno mantenuto invariato limporto della cedola: Atlantia (0,746 euro), Unicredit (0,03 euro), Popolare di Milano (0,1 euro), Finmeccanica (0,41 euro), Intesa Sanpaolo (0,08 euro), Eni (1,0 euro) e Campari (0,06 euro).
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