Caro Massimiliano, pur avendo anchio stima e simpatia nei suoi confronti, almeno a giudicare dallo scritto di ieri, si direbbe che al buon Gino Morgillo o siano andate male le vacanze oppure che alcune delle iniziative politiche sviluppate con il collega Rosso, nel manifesto consenso popolare, gli abbiano procurato un qualche bruciore di stomaco.
Sono note soprattutto agli attenti lettori de «il Giornale» le tante battaglie contro la fallimentare Giunta Burlando e di esse deve andare fiero lintero centro-destra regionale. Tra quelle citate da Morgillo ricordo di aver parlato ininterrottamente per dieci ore e mezza contro la stangata fiscale ai liguri, di aver ostruito con il solo collega Saso la legge «canaglia» a favore degli immigrati clandestini e di aver portato tante battaglie sulle politiche sanitarie, turistiche e degli appalti dallaula addirittura in sede giudiziaria assumendomene la responsabilità delle denunzie.
Se un qualche bonario consiglio ho ricevuto proprio da Morgillo, che potrà confermare, è stato quello di voler rendere un po meno accuminata la mia opposizione.
Ben comprendo che per chi è cultore di Talleyrand, Metternich e Bismark le decine di miliardi spesi in inutili consulenze, viaggi in giro per il mondo, convegni-passerella, rappresentanze e cioè nei tanti sprechi della «casta» siano da considerarsi alla stregua di «pagliuzze» ma ciò è un preoccupante sintomo di chi non è più in sintonia con la gente che vuole trasparenza e sobrietà.
E se il «tormentone antisprechi» a cui, insieme con Matteo Rosso, li abbiamo sottoposti ha costretto Burlando e Pittaluga almeno ad annunciare un qualche taglio di spese superflue vuol dire che ci abbiamo «azzeccato» a tutto vantaggio del portafoglio dellignaro contribuente ligure.
A due anni ormai dalle prossime elezioni regionali per il centrodestra ligure -che ad esse parteciperà con la nuova forma del partito unico- si pone seriamente il problema del che fare sin da subito.
Propongo ai gruppi di ForzaItalia, Alleanza Nazionale, ai moderati Abbundo e Marcenaro ed agli arancioni di Biasotti una «giornata dellopposizione» alla ripresa di settembre per impostare la «campagna di autunno» contro la vacillante Giunta Burlando. In quella occasione il Gruppo di A.N. metterà a disposizione degli alleati oltre alle bucce anche le travi attraverso le sue 46 proposte di legge e scusate se sarà poco.
Quanto, infine, al gruppo unico del Popolo della Libertà che ipotizza Morgillo. Facciamolo! Non già, però, strano alla Verdone ed anarchico ma in sintonia con le disposizioni del tavolo nazionale dei fondatori del P.d.L. coordinato da Denis Verdini per F.I. e da Ignazio La Russa per A.N. ed in uniformità con le altre Regioni.
Facciamolo, per rispetto agli elettori, vero e non fasullo! Oltre che dal punto di vista politico anche del finanziamento: che dovrà essere naturalmente unico e non già, con gli annessi e connessi, trino.
Un saluto affettuoso.
*Capogruppo An
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