Ritorna la voglia di tè Sbarcano a Milano tre marchi del mito

Ritorna la voglia di tè Sbarcano a Milano tre marchi del mito

Kusmi, Damman Frères, Peter's Tea House. Esordio in contemporanea per i tre tè griffati, perché nessuna bevanda determina lo stile di una persona quanto l'infuso più antico e più sorseggiato al mondo dopo l'acqua. Kusmi sceglie una lacation storica nel cuore di Brera, via dei Fiori Chiari, Damman Freres piazza XXV Aprile: boutique di 80 metri quadrati dal sapore nipponico. Peter's Tea House, la maison partita da Bolzano per intuizione di un imprenditore austriaco, via Rovello; lo stile è spartano e la magia sta nella scelta del verde come colore delle grandi scatole in latta dove riposano le qualità d'ogni dove.
Sono negozi, nessuna delle tre è una sala da tè nel romantico fregio di Babington a Roma. Perché? «In Champs Élysée a Parigi stiamo per aprire uno spazio secondo i canoni dell'Oriente rivisitati in un format contemporaneo, ma è un esperimento rischioso. Oggi il tè è l'elisir delle signore che tengono alla bellezza date le qualità ringiovanenti della pianta, dei manager che vogliono restare in forma, perfino di qualche giovane da discoteca. E' uscito dal salottino inglese di dame dedite al rito delle cinque del pomeriggio, per trasformarsi in una bevanda pret-a-porter. La sala potrebbe essere fuori tempo, ma se funzionerà a Parigi arriverà anche a Milano» racconta Francesca Natali, direttore generale di Kusmi Italia.
Tra i banchi e gli scaffali di Damman Frères qualche cliente sente l'esigenza di un divano su cui degustare i sapori delle foglie miscelate con agrumi, gelsomini, petali di rosa, vaniglia, bergamotto e altre essenze che compongono un pout-pourry del palato. Damman Frères è entrato in Francia nel 1692 al tempo di Luigi XIV. «L'inaugurazione a Milano è una tappa cruciale nella strategia di crescita del nostro Paese di questo marchio ricco di tradizione» spiega Stefano Giubertoni, amministratore delegato di Domori, società del gruppo Illy che distribuisce in Italia il marchio Dammann Frères. Il successo in crescendo silenzioso della bevanda color miele è dimostrato dal fatto che i gruppi del caffè stanno acquisendo società di tè. «Con i suoi diecimila gusti il tè non conosce crisi. Il nostro punto vendita alla Rinascente sta facendo un fatturato molto alto. Diecimila è un modo di dire cinese. Sta a significare un numero grande e imprecisato di varietà che, ubbidendo al ritmo della natura, sono come il vino: aumentano di pregio a seconda dell'annata. Stanno affascinando anche i bambini» conclude Francesca Natali. Esplode di dinamismo questa rito che pare sia vetusto di cinquemila anni e che porta con sè molte leggende. La più suggestiva.

Raccontano i giapponesi che il principe indiano Bodhidarma camminò fino in Cina per meditare. Fece voto di non dormire durante i sette anni della sua meditazione, ma dopo tre anni s'addormentò sognando le donne amate. Per la rabbia si tagliò le palpebre e le sotterrò. In quel punto nacque la pianta del tè.

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