Il ritorno di Zarate Kid e la dolce condanna di Totti

I risultati della Lazio passeranno inevitabilmente dai piedi e dalle giocate di Mauro Zarate. L’argentino si è presentato in grande spolvero ai primi atti della stagione e il nuovo modulo adottato da Ballardini è una soluzione particolarmente adatta a lui. Zarate Kid, riscattato a giugno dal presidente Lotito a suon di milioni di euro, ha intenzione di migliorare il bottino di 13 reti ottenuto nel suo primo campionato in biancoceleste. Il suo gol con un destro a giro e l’assist al bacio per la terza rete di Mauri nella partita di Europa League con l’Elfsborg hanno già infiammato i tifosi laziali. L’attaccante di Buenos Aires sogna di conquistare il nuovo trofeo dopo aver stregato l’Italia. E vuole farlo con le sue armi abituali: gol, dribbling e numeri a sensazione. Sa bene che la strada che porta alla Seleccion argentina (suo grande obiettivo) passa inevitabilmente da un’altra stagione brillante.
Per quanto riguarda la Roma, la risposta è la stessa da almeno dodici anni: Totti, sempre Totti, fortissimamente Totti. I giallorossi non riescono a prescindere dal loro capitano, una sorta di magnifica ossessione che rischia di essere anche un po’ il limite della squadra di Spalletti. Il quale, non a caso, qualche stagione fa aveva cercato di trasformare l’ex «Pupone» in un giocatore normale, del quale la squadra sapesse fare a meno all’occorrenza. Operazione fallita: l’anno scorso, in una stagione maledetta per il numero 10 e per la squadra, Totti è stato comunque capocannoniere con 13 gol strappati al destino in sole 24 partite giocate.

E quest’anno è iniziato con lo stesso segno: Totti ha segnato sette dei tredici gol realizzati dai giallorossi in tre partite di Europa League. Se non ci saranno infortuni sarà lui a trascinare la squadra in alto e magari se stesso in Sudafrica.

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