Cultura e Spettacoli

La rivincita del disco: in mostra a Roma gli scatti d'autore a 33 giri

In una rassegna all'Auditorium 150 copertine realizzate dai grandi della fotografia: da Andy Warhol a Robert Mapplethorpe, da Richard Avedon a Helmut Newton, da Irving Penn a Bruce Weber, da David LaChapelle a Oliviero Toscani

Sembra quasi una scultura quel faccione di Miles Davis, con le labbra in primo piano che stanno per uscire dalla copertina: l'ha fotografato Irving Penn per l'album "Tutu" e ormai è un pezzo di storia. Herb Ritts invece ha firmato "True Blue" di Madonna, anno 1986. Poi ecco Biork, immortalata da Nubuyoshi Araki, un'esplosiva Lil Kim in uno scatto di David LaChapelle e un datata cover di Serge Gainsbourg, realizzata da William Klein. E per finire, una straordinaria serie di foto di Robert Mapplethorpe alla sua grande amica Patti Smith.
«Grandi fotografi a 33 giri», questo è il titolo della mostra che fino al 29 giugno riunisce all'Auditorium-arte del Parco della musica di Roma 150 famose copertine di dischi realizzati da altrettanto famosi maestri dell'obbiettivo. Una collezione di vinili dagli anni cinquanta a oggi che spesso hanno anticipato gusti e tendenze. «Sono state scelte per la loro capacità di trasmettere appieno il messaggio del fotogafo - spiegano i curatori della rassegna - e hanno una duplice valenza culturale».
Si parte con Berenice Abbot, «potessa «visiva» della Parigi del dopoguerra, con la copertina di "Take this Hammer" degli Leadbelly. Si prosegue con i colori accesi tipici degli anni cinquanta, con le cover studiate da Luigi Veronesi per Renato Carosone, con lo stile glamour di Richard Avedon per il duo Audrey Hepburn e Fred Astaire, con gli anni ruggenti di Joan Baez, Simon and Garfunkel, Cher.
La mostra attraversa tutti i generi musicali e presenta le opere di pittori in veste di fotografi. Da Mario Schifano, che nel 1970 ha firmato un "Omaggio a Ungaretti", al sempre prolifico Andy Warhol. Il re della Pop-Art è rappresentato da due copertine, "This is John Wallowitch" del 1964 e "The Academy in Peril", di John Cale, 1972. C'è anche Cindy Sherman e ci sono pure molti altri nomi celebri, come Helmut Newton.

Bruce Weber, Pierre&Gilles, Luigi Ghirri, Oliviero Toascani.

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