(...) stesse succedendo, ma ho fatto appena in tempo a prenderlo prima che crollasse a terra». Dopo aver ripreso coscienza, ancora dolorante, ai soccorritori fra cui il consigliere di An Giuseppe Murolo, Enrico Musso ha detto di aver accusato un forte dolore al petto e di aver perso i sensi. Forse un mix di stanchezza e stress, dovuto ai numerosi impegni che vedono il senatore - consigliere dividersi tra Roma e Genova. Alle 17.20 circa, Enrico Musso è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale San Martino di Genova per gli accertamenti del caso. Parte subito il tam-tam, in cerca di notizie. Chi era in aula e l'ha visto in volto, è seriamente preoccupato. Alle 18.15, parte un giro di email che informano, quasi in tempo reale, che «Enrico è cosciente», è stato sottoposto a esami di controllo. In serata lallarme rientra, «Enrico sta bene» e riceve la visita del sindaco Marta Vincenzi. In serata arriva la conferma: Musso sta meglio (e ci tiene a ringraziare la polizia municipale), verrà dimesso oggi, come da prassi, dpo esami di routine. La seduta di consiglio, sospesa, è stata rinviata a lunedì.
Guerra alle strisce gialle. Ha lanciato un ultimatum al comune, Aldo Praticò, capogruppo di Alleanza Nazionale a palazzo Tursi: via le telecamere dalle corsie riservate a San Fruttuoso o sarà blocco del traffico. Proprio durante il Salone Nautico. «Non ne possiamo più - spiega Praticò -: tra piazza Martinez, via Torti e via Barrili il traffico è sempre paralizzato da quando sono state accese le telecamere». L'assessore alla viabilità, Francesco Scidone, si è detto disponibile a valutare con Amt, le reali esigenze dei mezzi pubblici, per vedere se fosse possibile ridurre l'attività dell'occhio vigile della telecamera. «Non siamo contrari alle corsie differenziate - dice il capogruppo di An -, ma dovrebbero essere studiate per essere attive solo in determinate ore del giorno». Grande fratello sì, quindi, ma a ore. «Se non ci daranno una risposta entro l'inizio del Nautico - promette Praticò -, saremo tutti in piazza, proprio su quelle corsie che non ci vogliono concedere».
Cara Anci quanto ci costi. 112mila euro, tanto spende il Comune di Genova, ogni anno, per associarsi all'Associazione nazionale comuni italiani. «Della quale si parla poco - ha ammesso il sindaco, Marta Vincenzi -, ma che è davvero molto importante per il suo ruolo di coordinamento tra i sindaci e le città». Non è dello stesso avviso Alberto Gagliardi: «Sono spese che la politica non si può più permettere - dice il consigliere comunale di Forza Italia -, in un momento in cui bisognerebbe tirare la cinghia».
Ma il consigliere punta il dito anche contro il «sistema Anci»: 250 membri nel consiglio nazionale, altri 100 nel consiglio direttivo. «Con tutte le spese annesse - commenta Gagliardi -. Inutile piangere miseria, quando poi gli sprechi sono sotto gli occhi di tutti».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.