La rivolta dei corsi blocca migliaia di turisti sull’isola

Violenti scontri a Bastia tra polizia e manifestanti: grave un agente. Riaperto in serata il porto di Ajaccio

Alberto Toscano

da Parigi

Le forze di polizia francesi sono intervenute ieri mattina per liberare due dei porti paralizzati in seguito alla crisi sociale, ormai trasformatasi in un braccio di ferro tra governo e sindacati. Al centro del conflitto c’è l’avvenire del gruppo marittimo pubblico Sncm (Société Nationale Corse Méditerranée) di cui le autorità di Parigi stanno preparando la privatizzazione contro il volere della confederazione sindacale filocomunista Cgt e dell’organismo autonomista corso e del sindacato autonomista corso. Tutti i porti dell’isola sono bloccati dall’inizio della settimana e il traffico è fortemente perturbato ormai da 15 giorni anche nei porti di Marsiglia, di Nizza e di Tolone. Di qui la scelta di intervenire con la forza. Poliziotti e gendarmi hanno sgombrato all’alba di ieri le installazioni portuali di Ajaccio, dove migliaia di persone (tra cui almeno 150 italiani) attendevano un traghetto per raggiungere il continente. A Bastia c’è stato un duro scontro tra la polizia e circa duemila manifestanti, tra i quali anche un gruppo di separatisti corsi. Uno dei 500 agenti impegnati è stato ferito ed è ricoverato in gravi condizioni. La situazione negli altri porti rimane critica. A Marsiglia le forze dell’ordine sono intervenute rimuovendo i picchetti e gli sbarramenti installati dai dimostranti nel corso di queste due infuocate settimane. Anche lì la «liberazione» ha avuto scarse conseguenze immediate perché la Cgt ha proclamato uno sciopero del personale di servizio nei traghetti. La crisi della Sncm è insomma ancora in alto mare dopo alcuni giorni di violenze e di recriminazioni tra militanti sindacali e forze dell’ordine. All’inizio di questa settimana un gruppo di membri del Sindacato dei lavoratori corsi aveva sequestrato un traghetto per rientrare nell’isola dopo aver partecipato a Marsiglia a una serie di consultazioni con i rappresentanti dei pubblici poteri. La nave in questione (la «Pascal Paoli», gioiello della Sncm) è stata oggetto di un arrembaggio in piena regola da parte delle forze dell’ordine che l’hanno costretta a rientrare a Tolone quando già si trovava nei pressi della Corsica. Quattro militanti sindacali, autori del dirottamento, sono stati fermati e incriminati, ma ieri erano già tutti in libertà.
Adesso l’oggetto del contendere resta quello di sempre - l’eventuale privatizzazione della Sncm, il cui deficit è in «profondo rosso» - ma il clima si è fatto davvero irrespirabile perché in Corsica gli autonomisti si sono impossessati di questa «bandiera» per scatenare una dura offensiva contro le autorità di Parigi. Un missile è stato lanciato contro la sede della Prefettura ad Ajaccio. Nessuno è stato ferito, ma questa dimostrazione di forza da parte dei gruppi più estremisti del nazionalismo corso costituisce una sfida e uno schiaffo alle autorità francesi. Il ministro degli Interni Nicolas Sarkozy è arrivato l’altro ieri a Parigi dopo aver interrotto un viaggio di lavoro che stava compiendo all’isola della Riunione.

Le sue prime dichiarazioni sono state durissime: «L’ordine deve essere rispettato in Corsica come nel resto della Francia». Lo sgombero dei porti occupati non sembra sbloccare la situazione, mentre Cgt e sindacato corso continuano a respingere il piano governativo di privatizzazione della compagnia marittima.

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